Mercati – Previsto avvio ancora in rosso per l’Europa, preoccupano sanzioni petrolio russo

Le borse europee dovrebbero iniziare la seduta ancora in calo, tra i timori di uno shock inflazionistico con l’ulteriore impennata dei prezzi del petrolio sulle ipotesi di sanzioni sull’export russo di greggio.

Chiusura negativa venerdì a Wall Street, con i futures che stamane scambiano ancora in ribasso. Nell’ultima seduta della scorsa settimana, il Nasdaq ha perso l’1,7%, lo S&P 500 lo 0,8% e il Dow Jones lo 0,5%.

Tra i mercati asiatici, stamane, Tokyo ha terminato in calo del 2,9%, mentre Shanghai lascia sul terreno il 2,2% e Hong Kong il 3,3%.

Il Segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha dichiarato che gli Stati Uniti e i suoi alleati stanno valutando un divieto di import al petrolio Russia, specificando che l’amministrazione Biden potrebbe agire anche da sola e spedendo le quotazioni a sfiorare i 130 dollari.

Oggi, il premier italiano Mario Draghi incontrerà il presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, per discutere il tema della crisi energetica e del piano nazionale per diversificare il mix delle fonti e ridurre la dipendenza dal gas russo.

Gli elevati prezzi dell’energia minacciano di frenare la crescita globale, in un contesto in cui l’economia era già alle prese con gli effetti dell’elevata inflazione legata all’era post-pandemia.

Le banche centrali, tra cui la Bce che si riunirà giovedì, si trovano ora a dover affrontare il difficile compito di agire per contenere l’aumento del costo della vita senza appesantire l’espansione dell’economia e innervosire ulteriormente i mercati.

Intanto, il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto che permette al governo e alle aziende di pagare i creditori stranieri in rubli, cercando di prevenire il rischio di default e mantenendo al contempo il controllo sui capitali.