Oil & Gas – Nuova fiammata del greggio sui massimi dal 2008

Nuova fiammata delle quotazioni del greggio, che toccano nuovi massimi dal 2008 in scia alla notizia di un possibile embargo Usa al petrolio russo. Il Brent balza del’8% a 127,7 dollari e il Wti del 7,6% a 124,5 dollari.

Secondo alcune indiscrezioni, l’amministrazione Biden starebbe considerando la possibilità di vietare le importazioni di greggio dalla Russia negli Stati Uniti, senza coinvolgere almeno inizialmente gli alleati in Europa.

Nel weekend, il Segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha dichiarato che gli Stati Uniti e i suoi alleati stanno valutando un inasprimento delle sanzioni ai danni di Mosca nel tentativo di mettere ulteriormente sotto pressione il leader russo Vladimir Putin.

Fino ad ora, i provvedimenti dell’Occidente avevano evitato di colpire le forniture energetiche russe, a causa delle preoccupazioni per le conseguenze sulla già elevata inflazione e sull’outlook dell’economia.

Gli elevati prezzi dell’energia minacciano, infatti, di frenare la crescita globale, in un contesto in cui l’economia era già alle prese con gli effetti delle pressioni sui prezzi legati alle conseguenze dell’era pandemica.

Il Brent ha negoziato in un range di oltre 16 dollari al barile questa mattina, l’oscillazione giornaliera più ampia mai registrata dal benchmark londinese, in un mercato che sta valutando la possibilità della mancanza di circa l’8% delle importazioni globali di petrolio per un periodo prolungato.

Secondo JP Morgan, il Brent potrebbe finire l’anno a 185 dollari al barile se l’offerta russa continuerà a registrare difficoltà, mentre alcuni operatori prevedono la possibilità di prezzi a 200 dollari.