Prove di rimbalzo per il comparto finanziario ancora sotto pressione a Piazza Affari. Intorno alle 11:15 il Ftse Italia Finanza guadagna il 4%, al cui interno il Ftse Italia Banche sale del 4,1%, il Ftse Italia Servizi Finanziari del 3,9% e il Ftse Italia Assicurazioni del 3,6 per cento.
Il settore nelle ultime sedute è stato oggetti di forti vendite, risentendo dei timori generati dall’inasprimento delle sanzioni imposte dall’Occidente alla Russia in risposta all’invasione dell’Ucraina da parte di quest’ultima, pesando sull’outlook economico globale e penalizzando l’azionario, spingendo gli acquisti verso i beni rifugio.
Il tutto sta portando a una fiammata dei prezzi delle commodity, che minaccia di frenare la crescita globale, in un contesto in cui l’economia era già alle prese con gli effetti dell’elevata inflazione legata alle conseguenze dell’era pandemica.
Le banche centrali, tra cui la BCE che si riunirà giovedì, si trovano ora a dover affrontare il difficile compito di agire per contenere l’aumento del costo della vita senza appesantire l’espansione dell’economia e innervosire ulteriormente i mercati.
Tra le banche italiane, UniCredit (+6,2% a 9,02 euro) è tra quelle con una presenza in Russia. Nei giorni scorsi un portavoce ha dichiarato: “Il nostro patrimonio nella controllata russa è inferiore al 4% del patrimonio netto totale del gruppo e se si guarda ai prestiti e alle attività di business la percentuale è anche inferiore. La nostra banca in Russia rappresenta circa il 3% dei ricavi e del capitale allocato del gruppo. Tutte le esposizioni presentano un elevato grado di copertura (la copertura degli Npe è salita all’84%). La nostra controllata è molto liquida e autofinanziata”.
Secondo quanto riportano Il Sole 24 Ore e Reuters UniCredit ha un’esposizione in Russia di 14 miliardi, di cui 8 nella controllata russa AO UniCredit Bank. UniCredit Russia però ha anche una raccolta di 10,5 miliardi e i prestiti sono finanziati localmente.
Secondo indiscrezioni riportate da Reuters, la banca guidata da Andrea Orcel potrebbe facilmente assorbire una svalutazione completa del suo business russo, date le sue ampie riserve di capitale.
Sempre secondo rumor riportati da Reuters, un write-off completo del business russo di UniCredit determinerebbe un impatto di 35 punti base in termini di CET1, una cifra che in base agli Rwa del gruppo è quantificabile poco oltre il miliardo di euro.