Mercati – Accelerano su possibile debito congiunto UE, Milano a +2% con spread in calo

Le borse europee sono migliorate dopo un avvio debole, in particolare Piazza Affari con il Ftse Mib in progresso del 2,0% in area 22.600 punti. Ben intonati anche l’Ibex 35 di Madrid (+2,2%), il Cac 40 di Parigi (+1,1%) e il Dax di Francoforte (+0,5%), più arretrato il Ftse 100 di Londra (-0,3%). Frazionali rialzi per i derivati su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq dopo la chiusura in forte calo di ieri.

I listini hanno accelerato in scia alla notizia, riportata da Bloomberg, secondo cui l’Unione Europea starebbe valutando la vendita congiunta di obbligazioni per contrastare le ricadute della guerra in Ucraina. L’operazione potrebbe essere presentata la prossima settimana e consentirebbe di finanziare le spese per la difesa e gli approvvigionamenti energetici, dopo l’invasione russa e le conseguenti sanzioni verso Mosca.

Finora, i colloqui tra le delegazioni non hanno compiuto progressi significativi nella direzione di un cessate il fuoco, ma le discussioni dovrebbero continuare, sebbene il presidente russo Vladimir Putin insista nell’affermare che Kiev deve accettare le sue richieste.

Intanto gli Stati Uniti vanno verso un embargo sulle importazioni di petrolio russo, mentre Mosca minaccia di tagliare l’offerta di gas naturale all’Europa attraverso il gasdotto Nord Stream 1. I timori per le interruzioni nelle forniture stanno causando un’impennata dei prezzi delle materie prime, tra cui grano, metalli, gas e petrolio. Le quotazioni del greggio, pur al di sotto dei massimi dal 2008 toccati ieri, vedono il Brent (+3,1%) a 127,1 dollari e il Wti (+3%) a 123 dollari.

L’incertezza sull’outlook globale complica ulteriormente il compito delle banche centrali, chiamate a contrastare le pressioni inflazionistiche senza compromettere la crescita e innervosire i mercati. Giovedì, a tal proposito, si riunirà la Bce e dopo il meeting interverrà Christine Lagarde, presidente dell’istituto.

Per quanto riguarda l’agenda macro, la lettura finale del Pil del quarto trimestre dell’Eurozona ha confermato la crescita dello 0,3% congiunturale e del 4,6% annuo. In Italia, vendite al dettaglio in calo dello 0,5% mensile a gennaio (+4,6% su base annua).

Sul Forex l’euro risale a 1,087 dollari mentre il cambio fra biglietto verde e yen si apprezza a 115,6. Volatile il rublo negli scambi offshore, complici i disaccordi tra i governi europei sull’opportunità di seguire gli Stati Uniti nel divieto di importazione del petrolio russo.

Per quanto riguarda l’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce di 12 punti base a 148 bp, con il rendimento del decennale italiano all’1,56%, grazie alla possibile vendita congiunta di bond.

Tornando a Piazza Affari, recupera terreno Telecom Italia (+7,7%), in attesa di sviluppi sull’offerta di KKR. Una parte del board sarebbe ancora aperta alla proposta, ma il fondo potrebbe rivedere al ribasso il corrispettivo a 0,4 euro dai precedenti 0,505. In rimonta anche Bper (+6,8%) e Unicredit (+5,5%), mentre arretrano Diasorin (-2,9%), Pirelli (-1,6%) e Recordati (-1,6%).