Mercati – Europa incerta nel finale, Biden conferma embargo energia dalla Russia

Chiusura contrastata per le borse europee, con il Ftse Mib in rialzo dello 0,8% a 22.338 punti. Bene anche l’Ibex 35 di Madrid (+1,8%), più arretrati il Cac 40 di Parigi (-0,3%), il Dax di Francoforte (flat) e il Ftse 100 di Londra (+0,1%). A Wall Street perdono terreno Dow Jones (-0,6%), S&P500 (-0,9%) e Nasdaq (-1,2%) dopo un avvio incerto.

Biden ha annunciato che gli Usa non importeranno più combustibili fossili dalla Russia, mentre la Gran Bretagna porrà il divieto sul petrolio ma continuerà a consentire i flussi di carbone e gas naturale. La decisione conferma le indiscrezioni circolate in giornata e fa nuovamente impennare le quotazioni del greggio con il Brent (+7,7%) a 132,7 dollari e il Wti (+7,5%) a 128,4 dollari.

Il Cremlino minaccia di tagliare l’offerta di gas naturale all’Europa attraverso il gasdotto Nord Stream 1, mentre l’UE ha messo a punto una serie di provvedimenti per ridurre il più possibile la dipendenza da Mosca. Intanto, la Germania ha invitato l’Opec ad aumentare la sua produzione di greggio.

In giornata gli eurolistini hanno in parte beneficiato dell’apertura del leader ucraino Zelensky ad un compromesso sui territori del Donbass e della Crimea e dell’ipotesi di un eurobond per contrastare le ricadute della guerra in Ucraina.

L’Unione Europea starebbe infatti valutando la vendita congiunta di obbligazioni per finanziare le spese per la difesa e gli approvvigionamenti energetici e far fronte alle conseguenze dell’invasione russa e delle sanzioni verso Mosca.

L’operazione potrebbe essere presentata la prossima settimana, dopo il summit di Versailles in programma per il 10-11 marzo, anche se il vicepresidente della Commissione UE, Frans Timmermans, ha dichiarato che non ci sono piani formali al momento, suggerendo che si tratterebbe di un’idea di alcuni Paesi membri.

L’incertezza sull’outlook globale aumenta la pressione sulle banche centrali, chiamate a contrastare le l’inflazione senza compromettere la crescita. Giovedì il focus si concentrerà sulla riunione della Bce, a cui seguirà la consueta conferenza stampa di Christine Lagarde.

La prospettiva di un bond europeo sostiene l’euro e ha fatto ridurre nettamente il differenziale tra rendimenti dei titoli di Stato di Italia e Germania.

In particolare, la moneta unica risale a 1,088 dollari mentre il cambio fra biglietto verde e yen si apprezza a 115,7. Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si restringe di 12 punti base a 148 bp, con il rendimento del decennale italiano all’1,59%.

In giornata, il Pil dell’Eurozona ha confermato la crescita dello 0,3% congiunturale e del 4,6% annuo nel quarto trimestre, mentre le vendite al dettaglio in Italia sono diminuite dello 0,5% mensile a gennaio (+4,6% su base annua).

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende più capitalizzate acquisti su Saipem (+13,15%), Unipol (+6,8%), Unicredit (+6,1%) e Telecom Italia (+5,85%). In rosso invece Diasorin (-3,9%), Interpump (-4,1%) e Amplifon (-4,7%).