Mercati – Previsto avvio ancora in rosso per l’Europa

Le borse europee dovrebbero iniziare la seduta ancora in rosso, in un mercato che continua a monitorare gli sviluppi della situazione in Ucraina e appesantito dai timori che il rialzo dei prezzi delle commodity possa alimentare l’inflazione e frenare la crescita economica.

Chiusura in calo ieri a Wall Street, che realizza una delle peggiori sedute dal 2020 a causa delle preoccupazioni legate al conflitto in Europa orientale. Il Nasdaq ha perso il 3,6%, lo S&P 500 il 3% e il Dow Jones il 2,4%.

Tra i mercati asiatici, stamane, ha terminato in rosso dell’1,7%, mentre Shanghai arretra del 2,3% e Hong Kong dell’1,6%.

I negoziati tra Ucraina e Russia hanno fatto pochi progressi per raggiungere il cessate il fuoco, alimentando il clima di avversione al rischio sui mercati sebbene i colloqui tra le parti dovrebbero proseguire.

Intanto gli Stati Uniti stanno valutando un embargo sulle importazioni di petrolio russo, mentre Mosca dal canto suo minaccia di tagliare l’offerta di gas naturale all’Europa attraverso il Nord Stream 1.

Le preoccupazioni sulle interruzioni nelle forniture a causa della guerra in Ucraina e delle conseguenti sanzioni alla Russia stanno causando un’impennata dei prezzi delle commodity, dal grano, ai metalli fino al greggio, schizzato ieri sui massimi dal 2008.

Anche per questo motivo l’inizio del ritiro degli stimoli monetari da parte delle banche centrali per contrastare le pressioni inflazionistiche rappresenta un ulteriore sfida. In programma giovedì il meeting della Bce.

Nel frattempo, il gap tra il rendimento del Treasury biennale e quello del decennale si è assottigliato sui livelli più bassi da marzo 2020, un segno delle aspettative di un rallentamento dell’espansione dell’economia.

Sul fronte macro, infine, la produzione industriale in Germania a febbraio è cresciuta oltre le attese del 2,7% su base mensile (+0,5% il consensus) e dell’1,8% su base annua (-1,7% il consensus). L’agenda di oggi prevede inoltre la lettura finale del Pil del quarto trimestre 2021 dell’Eurozona e i dati sulle vendite al dettaglio in Italia.