Carige – Perdita netta di 92,7 mln nel 2021 (90 mln i preliminari)

Il cda di Carige ha approvato il bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2021. Su base consolidata, l’esercizio si è chiuso con una perdita netta di 92,7 milioni, in sostanziale allineamento rispetto al valore approvato preliminarmente e comunicato al mercato lo scorso 9 febbraio (90 milioni).

Le differenze sono limitate ad alcune voci derivanti da aggiornamenti nelle valutazioni condotte in merito ad asset quali i portafogli immobiliare e creditizio, i contratti distributivi e le imposte differite attive (DTA).

In particolare, a conclusione degli approfondimenti condotti in merito alla valutazione delle probabilità di recupero nel tempo delle DTA, al 31 dicembre 2021, a livello consolidato, il complesso delle DTA iscritte a bilancio è ammontato a 784 milioni, mentre le DTA fuori bilancio si attestano a 515 milioni.

I coefficienti patrimoniali phased-in al 31 dicembre 2021 definitivi si sono mantenuti sostanzialmente invariati rispetto ai preliminari: CET1 ratio al 10,8%2 e Total Capital ratio al 13,1%, con un livello di RWA pari a 9,2 miliardi.

Il budget 2022, approvato con l’annessa simulazione prospettica, ha consentito lo svolgimento delle valutazioni circa la sussistenza, in ipotesi stand alone, del presupposto della continuità aziendale e la recuperabilità delle attività fiscali iscritte in bilancio.

Si ritiene che tale esercizio, così come il piano strategico aggiornato da ultimo nel febbraio 2021, diventeranno in corso d’anno non più idonei a rappresentare le strategie e le aspettative di evoluzione economico-patrimoniale del gruppo Carige, sia nell’ipotesi, ritenuta poco probabile, di proseguimento stand alone oltre il breve termine, sia nel caso di perfezionamento della business combination, atteso nel breve termine.

Ciò alla luce delle significative circostanze recentemente maturate:

  • i contenuti della “SREP letter 2021” pervenuta lo scorso 4 febbraio, con la quale la Banca Centrale Europea ha comunicato alla banca l’innalzamento delle aspettative di natura economico-patrimoniale da soddisfare in caso di prosecuzione stand alone nel medio termine;
  • la sottoscrizione, avvenuta lo scorso 14 febbraio, del contratto prodromico alla business combination, sulla base del quale è previsto che il gruppo Bper acquisisca entro il primo semestre 2022, previo ottenimento delle necessarie autorizzazioni, la partecipazione di controllo della banca, detenuta dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e dallo Schema Volontario di Intervento.