Mercati – Previsto avvio in rimonta per l’Europa

Le borse europee dovrebbero iniziare la seduta in rialzo, in rimonta dopo le perdite delle ultime settimane in scia allo scoppio del conflitto in Ucraina e alle preoccupazioni per l’impennata dei prezzi delle materie prime.

Chiusura negativa ieri a Wall Street, al termine di un’altra sessione volatile con oscillazioni tra massimi e minimi intraday fino a tre punti percentuali. Lo S&P 500 ha perso lo 0,7%, il Dow Jones lo 0,6% e il Nasdaq lo 0,3%.

Tra i mercati asiatici, stamane, Tokyo ha terminato in ribasso dello 0,3%, mentre Hong Kong e Shanghai lasciano sul terreno l’1,1%.

L’amministrazione Biden ha annunciato che gli Stati Uniti vieteranno le importazioni di combustibili fossili Russia, compreso il petrolio, in un’escalation di sforzi per punire il paese per l’invasione dell’Ucraina e alimentando ulteriormente la corsa dei prezzi del greggio.

Proseguono, infatti, i tumulti nel mercato delle commodity, complice il prolungarsi delle ostilità e le sanzioni ai danni di Mosca, sempre più isolata economicamente dal resto del mondo.

Lo stop alle contrattazioni sulla borsa russa è stato esteso in un tentativo di evitare il crollo dei prezzi in scia alle ritorsioni internazionali seguite allo scoppio del conflitto, mentre Coca Cola si è aggiunta a McDonald’s, Starbucks e a una serie di altre società che hanno sospeso le attività in Russia in segno di protesta per la guerra.

L’incremento dei costi delle materie prime rischia, inoltre, di esacerbare le pressioni inflazionistiche, complicando il compito delle banche centrali, chiamate a contrastare il carovita senza compromettere la crescita economica e innervosire ulteriormente i mercati.

In agenda domani il meeting della Banca centrale europea, mentre la prossima settimana si riunirà la Federal Reserve da cui è atteso un prima rialzo dei tassi di interesse da un quarto di punto percentuale.

Sul fronte macro, i prezzi al consumo in Cina a febbraio sono cresciuti dello 0,9% su base annua, in linea alle attese e alla rilevazione del mese precedente. I prezzi alla produzione, invece, sono aumentati dell’8,8%, oltre il +8,6% stimato dal consensus ma al di sotto del +9,1% di gennaio.

Per quanto riguarda l’azionario, in programma oggi i Consigli di amministrazione per l’approvazione dei conti di Banca Generale e Italgas e, fuori dal paniere principale, Banca Carige e Cementir.