Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un +2,2%, facendo meglio del corrispondente europeo (+1,7%) e del Ftse Mib (+0,8%).
Chiusura contrastata per le borse europee, sempre alle prese con l’incertezza provocata dalla guerra e dalle sue conseguenze sull’economia. L’ipotesi di un eurobond per contrastare le ricadute del conflitto in Ucraina e l’apertura del leader Zelensky ad un compromesso sui territori del Donbass e della Crimea hanno parzialmente sostenuto le borse. Dall’altro lato preoccupa l’embargo degli Usa e del Regno Unito verso il petrolio russo. Cresce l’attesa per la riunione della Bce in programma domani.
La prospettiva di un bond europeo sostiene l’euro e ha fatto ridurre nettamente il differenziale tra rendimenti dei titoli di Stato di Italia e Germania che si è contratto di 12 punti base a 148 bp, con il rendimento del decennale italiano all’1,59%.
Rimbalzo generalizzato del comparto utility di Piazza Affari. Tra le big in evidenza Enel (+2,9%) ed Hera (+2,3%).
Il Cda di Terna (-1,2%) si riunirà il prossimo 24 marzo 2022 per l’approvazione dell’aggiornamento del Piano Industriale 2021-2025.
Tra le società a media e piccola capitalizzazione, best performers ERG (+6,9%) e algoWatt (+23,8%).