De’Longhi ha chiuso il quarto trimestre 2021 con ricavi in crescita del 22,1% a 1,072 miliardi (+11,4% a perimetro omogeneo).
L’Ebitda adjusted è risultato pari a 158 milioni, in linea al quarto trimestre 2020 e con una marginalità al 14,7% (-320 punti base).
L’utile netto è diminuito del 29,7% a 67,6 milioni. Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta riporta liquidità per 425 milioni, in miglioramento rispetto ai 216 milioni al 30 settembre 2021.
Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti (che si terrà in data 20 aprile 2022) un dividendo di 0,83 euro per azione, pagabile a partire dal 25 maggio 2022, con stacco cedola il 23 maggio e record date al 24 maggio, pari ad un pay-out ratio del 40% dell’utile netto consolidato di Gruppo.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, rispetto all’iniziale guidance sulla crescita delle vendite nel 2022 condivisa a fine gennaio, ora si intravedono rischi che il conflitto in corso, in mancanza di una risoluzione e normalizzazione pacifica a breve termine, abbia ripercussioni materiali sui mercati russo ed ucraino
Ciononostante, si legge nel comunicato, il core business del Gruppo può contare su trend strutturali, in particolare nel caffè, su una diversificazione geografica e sulla forza di brand leader che nel complesso esercitano un positivo bilanciamento rispetto alle criticità della situazione geopolitica.
L’amministratore delegato, Massimo Garavaglia, ha dichiarato: “per il 2022 prevediamo ricavi organici in linea con l’anno scorso. Inoltre, in un’ottica di sviluppo di medio termine, intendiamo dare continuità ai piani di investimento in comunicazione e di rafforzamento della struttura organizzativa e produttiva già pianificati, che complessivamente porteranno l’Ebitda adjusted del 2022 nell’intorno dei 450 milioni”.