De’Longhi – Forte crescita di ricavi e margini nel 2021, crisi Ucraina pesa su outlook 2022

De’Longhi ha chiuso il 2021 con ricavi in crescita del 37% a 3,22 miliardi (+24,3% a perimetro omogeneo). Le acquisite Capital Brands ed Eversys hanno contribuito alla crescita apportando ricavi per 299,5 milioni.

A livello geografico, l’Europa sud-occidentale ha segnato un +26,9% a 1,21 miliardi e l’Europa nord-orientale un +21,9% a 823 milioni (+23,7% a cambi costanti) con il peso di Russia ed Ucraina sul totale dei ricavi pari al 4,9% (159 milioni).

L’area Meia ha registrato un +42,9% a 175 milioni (+46,4% a cambi costanti), l’America un +29,8% a 347 milioni (+33,3% a cambi costanti) e l’area Asia-Pacific un +10,3% a 368 milioni (+9,2% a cambi costanti).

Per quanto riguarda i segmenti di prodotto, a perimetro omogeneo, il 2021 ha visto una crescita double digit sia del caffè che della food preparation, trainati dalle principali famiglie di prodotto: dalle macchine per il caffè espresso superautomatiche alle macchine manuali, dalle kitchen machine di Kenwood ai frullatori di Braun. Nel complesso i due citati segmenti hanno pesato per l’82% dei ricavi a perimetro omogeneo.

In particolare, il comparto caffè ha confermato ancora una volta la forza del trend strutturale sottostante, forte anche dei lanci di nuovi prodotti e del successo della campagna globale di comunicazione, lanciata ai primi di settembre.

Anche il comparto della food preparation ha confermato una buona tenuta, soprattutto delle categorie più rappresentative delle kitchen machines e degli handblender, mentre alcune categorie minori hanno mostrato nell’ultimo trimestre segnali di flessione. Meno in evidenza sono risultati i segmenti del comfort (condizionamento e riscaldamento portatili), cresciuto mid-single-digit nell’anno, e dell’home care (pulizia e stiro), stabile nell’anno, entrambi in flessione nel quarto trimestre.

L’Ebitda adjusted ha segnato un +40,5% a 515 milioni con una marginalità al 16% (+40 punti base), nonostante l’aumento degli investimenti in comunicazione e marketing che, per il perimetro omogeneo, sono passati da 292,8 a 395,1 milioni.

Da segnalare che nel quarto trimestre i margini hanno dovuto assorbire una accelerazione del rialzo dei costi di trasporto ed una maggiore spinta nelle attività di comunicazione e marketing, tipica del quarto trimestre e dovuta anche al lancio della campagna globale Ambassador.

L’esercizio si è chiuso con un incremento dell’utile netto del 55,5% a 311 milioni.

Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta riporta liquidità per 425 milioni, in miglioramento di 197 milioni rispetto a fine 2020 e fornendo una base fondamentale per poter proseguire nella strategia di investimento per linee interne e, all’occorrenza, anche per linee esterne.

Escludendo gli esborsi nell’anno per dividendi (80,8 milioni) e per acquisizioni (129,4 milioni), il Flusso di cassa è stato particolarmente forte e pari a 407,4 milioni, includendo 132,3 milioni di investimenti.

Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, rispetto all’iniziale guidance 2022 condivisa a fine gennaio (che indicava una crescita organica delle vendite a un tasso mid-single-digit), ora si intravedono rischi che il conflitto in corso, in mancanza di una risoluzione e normalizzazione pacifica a breve termine, abbia ripercussioni materiali sui mercati russo ed ucraino (il cui peso nel 2021 è stato del 4,9% sul totale dei ricavi).

Ciononostante, si legge nel comunicato, il core business del Gruppo può contare su trend strutturali, in particolare nel caffè, su una diversificazione geografica e sulla forza di brand leader che nel complesso esercitano un positivo bilanciamento rispetto alle criticità della situazione geopolitica.

L’amministratore delegato, Massimo Garavaglia, ha dichiarato: “per il 2022 prevediamo ricavi organici in linea con l’anno scorso. Inoltre, in un’ottica di sviluppo di medio termine, intendiamo dare continuità ai piani di investimento in comunicazione e di rafforzamento della struttura organizzativa e produttiva già pianificati, che complessivamente porteranno l’Ebitda adjusted del 2022 nell’intorno dei 450 milioni”.