Italgas – Utile netto adj. +6% a 368 mln e investimenti +11,5% a 865 mln nel 2021, proposta cedola di 0,295 euro

La struttura del Gruppo Italgas al 31 dicembre 2021 si è modificata, rispetto a quella in essere al 31 dicembre 2020, per effetto dell’incorporazione di Toscana Energia Green in Seaside, della costituzione di Bludigit, dell’acquisizione del 100% di Isgastrentatré a cui è seguita l’incorporazione della stessa in Medea, dell’acquisizione del 100% di Fratelli Ceresa da parte di Seaside.

Nel 2021 il Gruppo registra ricavi totali adjusted in crescita su base annua del 2,8% a 1.370,8 milioni, riferiti a ricavi regolati distribuzione gas naturale (1.294,5 milioni) e a ricavi diversi (76,3 milioni).

L’EBITDA adjusted migliora del 4,1% a 1.008,9 milioni, mentre l’EBIT adjusted aumenta del 6,2% a 583,2 milioni, dopo ammortamenti e svalutazioni saliti del 1,2% a 425,7 milioni principalmente per effetto degli investimenti realizzati nell’esercizio precedente,
compensati da minori ammortamenti legati alla sostituzione dei misuratori tradizionali per
l’approssimarsi della conclusione del piano di sostituzione.

L’utile netto adjusted attribuibile al Gruppo risulta pari a 367,7 milioni, in aumento del 6% rispetto all’esercizio 2020.

L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2021 cifra in 4.980 milioni, in aumento di 243,5 milioni rispetto a fine 2020. Escludendo gli effetti derivanti dall’applicazione dell’IFRS 16 (70 milioni), l’indebitamento finanziario netto si attesta a 4.910,0 milioni (4.660,2 milioni a fine 2020).

Gli investimenti tecnici ammontano a 865,1 milioni, in crescita dell’11,5%. Sono dedicati principalmente (c.d. investimenti di distribuzione) allo sviluppo, mantenimento e repurposing della rete nonché alla realizzazione di nuove reti che hanno comportato complessivamente la posa di 732 km di tubazioni.

Il Cda ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti del 26 aprile 2022 la distribuzione di un dividendo di 0,295 euro per azione (+6,5% rispetto al 2020).

In relazione al conflitto Russia-Ucraina, il management ha confermato di “non disporre di attività produttive o personale dislocato in Russia, in Ucraina o in paesi geo-politicamente allineati con la Russia né di intrattenere rapporti commerciali e/o finanziari con tali Paesi. Non si rilevano pertanto restrizioni materialmente rilevanti nell’esecuzione di transazioni finanziarie per il tramite del sistema bancario, anche a seguito dell’esclusione della Russia dal sistema internazionale di pagamento swift”.

Tuttavia, aggiunge la società, “in un mercato già caratterizzato da restrizioni e rallentamenti nella catena degli approvvigionamenti soprattutto in relazione alla componentistica, non è escluso che la situazione di tensione politico-economico indotta dal conflitto in essere possa esacerbare tali difficoltà e ripercuotersi, in una forma ad oggi non stimabile né prevedibile, sull’efficacia e tempestività della capacità di approvvigionarsi del Gruppo”.