Mercati – Peggiorano dopo nulla di fatto colloqui con Milano a -3%, focus su Bce e inflazione Usa

Borse europee e futures di Wall Street in calo, in attesa dei dati sull’inflazione Usa e delle delibere della Bce, mentre non si registrano progressi sul fronte dei negoziati tra Russia e Ucraina.

Il Ftse Mib di Milano cede il 3% e torna a 23.150 punti. Negativi anche il Dax di Francoforte (-2,4%), il Cac 40 di Parigi (-2,2%), il Ftse 100 di Londra (-1,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1,1%).

Ribassi superiori al mezzo punto percentuale per i derivati su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq, con gli operatori che temono una nuova accelerazione dei prezzi al consumo, la sesta consecutiva, dal report in uscita oggi pomeriggio.

L’incontro in Turchia tra il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov e il suo omologo ucraino Dmytro Kuleba è terminato con un nulla di fatto sul cessate il fuoco, anche se le parti hanno deciso di continuare i colloqui in questa forma.

Dinamica che alimenta nuovamente la volatilità, con gli investitori intenti a valutare l’impatto degli shock inflazionistici sulla ripresa dell’economia globale e la risposta delle banche centrali.

In merito, oggi il focus sarà concentrato in particolare sul meeting della Bce, da cui gli analisti si attendono un probabile rinvio nella seconda parte dell’anno per il cambio di politica monetaria, oltre alle nuove previsioni economiche alla luce della crisi in Ucraina.

L’attenzione si sposterà poi sui prezzi al consumo americani, in vista dell’appuntamento della prossima settimana con la riunione della Federal Reserve che, secondo le attese, dovrebbe iniziare ad alzare i tassi di interesse.

In Italia, l’indice dei prezzi alla produzione a gennaio ha registrato un balzo del 12,4% mensile e del 41,8% annuo. In uscita anche le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti.

Sul Forex l’euro/dollaro scende a 1,035 e il cambio tra biglietto verde e yen oscilla in area 116,0.

Tra le materie prime tornano a salire le quotazioni del greggio con il Brent (+4,8%) a 116,5 dollari e il Wti (+4%) a 113 dollari, dopo il tonfo di ieri in scia alla generale frenata dei prezzi delle commodity. Gli Emirati Arabi Uniti hanno chiesto all’Opec+ di aumentare la produzione più rapidamente per alleviare le turbolenze sui mercati energetici.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a 148 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,67%. Il Tesoro ha assegnato nell’asta odierna Bot annuali per 6 miliardi, con rendimento in diminuzione a -0,436%.

Tornando a Piazza Affari, fra le big cap prevalgono le vendite, soprattutto sulle banche. Arretrano Unicredit (-7%), Intesa (-6,6%), Bper (-5,8%) e Banco Bpm (-5%), mentre scambiano in positivo Leonardo (+2,3%) in attesa dei conti, Tenaris (+0,6%) e Snam (+0,2%). Italgas a -0,8%, dopo aver diffuso prima dell’apertura i risultati 2021.