Obbligazioni – Sold out nelle aste a medio lungo termine

Mattinata di rialzi per i rendimenti dei benchmark europei, con l’attenzione degli operatori incentrata prevalentemente sugli sviluppi della guerra in Ucraina e sulla riunione della Bce.

Listini continentali in accelerazione con il Ftse Mib che guadagna il 2,7%.

A sostenere i mercati le dichiarazioni del portavoce del Cremlino, Dmytry Peskov, secondo cui “nessuno esclude un incontro tra il presidente russo, Vladimir Putin, e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky”, anche se “prima le delegazioni devono fare la loro parte per far sì che si raggiungano dei risultati”.

Tuttavia, l’impatto della guerra sulle materie prime ha esacerbato le pressioni inflazionistiche, spingendo i prezzi al consumo statunitensi al sesto mese consecutivo di crescita (+7,9% annuo a febbraio, prima delle ultime sanzioni contro Mosca che hanno ulteriormente peggiorato la situazione) e inducendo la Bce a valutare lo stop anticipato agli acquisti di asset per frenare l’ascesa dei prezzi.

Significativo il rialzo della aspettative della Bce per il 2022 relative all’inflazione e alla riduzione della crescita economica dovute alla guerra: la stima dell’inflazione passa dal 3,2% di inizio d’anno al 5,1% attuale mentre la stima di crescita del PIL passa dal 4,2% al 3,7%.

La prossima settimana si riuniranno la Federal Reserve, da cui è atteso un incremento dei tassi dello 0,25%, e la Bank of England.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti i numeri finali di febbraio sull’inflazione in Germania (+0,9% mensile e +5,1% tendenziale), la produzione industriale nel Regno Unito (+0,7% congiunturale a gennaio) e la disoccupazione in Italia (9,1% nel 4Q 2021).

Tornando all’obbligazionario, questa mattina il Tesoro ha collocato l’importo massimo offerto pari a 7,75 miliardi di euro nelle riaperture dei titoli a 3, 7 e 15 anni.

Intanto il rendimento del BTP decennale è in leggero rialzo all’1,90% (+1 bp) con uno spread a 160 punti (-1 bp).

Oltreoceano il tasso del T-Bond raggiunge il 2,01% (+2 bp) mentre sul forex il cambio euro/dollaro risale in area 1,101.