UniCredit – Al via struttura ad hoc per gestione impatti relativi alla Russia

UniCredit avrebbe creato una struttura ad hoc nell’ottica di gestire gli impatti legati alla Russia, dove la banca opera attraverso una controllata.

L’indiscrezione viene riferita da MF, secondo cui il compito della task force è la centralizzazione della raccolta delle informazioni e il coordinamento degli interventi in base all’evoluzione del quadro riferito alla Russia.

La task force, aggiunge il quotidiano si interfaccerebbe con le diversi componenti del gruppo, nello specifico tra le funzioni business, risk e finance, e sarebbe strettamente in contatto sia con il Ceo, Andrea Orcel, sia con la prima linea manageriale e, in particolare, il responsabile dell’Est Europa Teodora Petkova e con in il capo dell’Europa Centrale Gianfranco Bisagni.

“UniCredit Bank Russia ha una posizione creditoria autofinanziata di 7,8 miliardi di euro a fine 2021, RWA di 9,4 miliardi di euro e un patrimonio netto di 2,5 miliardi di euro. Al netto delle coperture sui cambi, l’esposizione diretta a UniCredit Bank Russia si riduce a circa 1,9 miliardi di euro. L’esposizione cross border nei confronti di clientela russa è attualmente pari a circa 4,5 miliardi di euro, al netto delle garanzie di circa 1 miliardo di euro da parte di Export Agencies pubbliche non russe, e rappresenta circa 3 miliardi di euro di RWA”, ha spiegato la banca nei giorni scorsi.

L’esposizione è quasi interamente verso le principali multinazionali russe, per lo più in valute EUR e USD, con contratti regolati da leggi internazionali e soggetti a tribunali internazionali. Le controparti impattate dalle sanzioni rappresentano meno del 5% dell’espozione cross border complessiva.

La banca ha un’esposizione mark-to-market in derivati verso le banche russe di circa 300 milioni di euro, al netto del collaterale. La massima perdita potenziale nel caso in cui il valore del RUB si approssimi allo zero è di circa 1 miliardo di euro.