Nel 2021 i ricavi del gruppo Acsm-Agam sono stati pari a 466,8 milioni, in crescita del 21,7% rispetto al 2020, grazie alle maggiori vendite di gas, energia elettrica e teleriscaldamento, nonché all’avvio delle attività di efficientamento energetico
(ecobonus, superbonus 110%, ecc.).
L’Ebitda, prima delle partite non ricorrenti positive per 4,8 milioni, è salito del 17,1% a 87 milioni, beneficiando del contributo positivo della maggior parte delle Business units operative.
Nello specifico, la Vendita ha beneficiato dei maggiori volumi, ET&S del teleriscaldamento, della gestione calore e degli interventi di efficientamento energetico (ecobonus e superbonus 110%), Ambiente della ripresa a pieno regime dell’impianto di termovalorizzazione post revamping della seconda linea e le Reti, di incrementi tariffari idrici, degli effetti delle azioni di efficientamento e ottimizzazione intrapresi, oltre alla
maggior capitalizzazione dei costi del personale (riferiti agli importanti investimenti realizzati) e all’aumento degli altri ricavi da utenti per contributi lavori e interventi, voci particolarmente penalizzate nel 2020 che aveva risentito del lockdown.
L’Ebit si fissa a 31,8 milioni (+22,3% a/a).
L’utile netto del gruppo, al netto della quota di utile degli azionisti di minoranza, è pari a 44,5 milioni vs 17,9 milioni del 2020, un risultato sostenuto anche da un recupero di imposte per 15,8 milioni che include circa 23 milioni di saldo positivo derivante dall’adesione alla c.d. “opzione di re-allineamento” dei valori fiscali e contabili che, con riferimento alle imprese che utilizzano i principi IAS/IFRS, consente di eliminare
preesistenti divergenze tra il valore fiscale degli assets, materiali e immateriali, ed il maggior valore contabile iscritto in bilancio.
Al 31 dicembre 2021 l’indebitamento finanziario netto risulta pari a 190,2 milioni, aumentato rispetto ai 149 milioni a fine anno 2020, in conseguenza principalmente dell’andamento del capitale investito.
Gli investimenti del Gruppo del 2021, realizzati all’insegna della sostenibilità, dell’innovazione e della digitalizzazione, ammontano a 79,9 milioni, aumentati rispetto al 2020 (73,2 milioni).
Il Cda proporrà all’Assemblea dei soci di distribuire un dividendo lordo di 0,095 euro per azione, che verrà messo in pagamento il 22 giugno 2022 (data stacco cedola 20 giugno 2022 e record date 21 giugno 2022).
Il management sottolinea, infine, che “l’inizio dell’esercizio 2022, se da un lato, con riferimento all’andamento della pandemia, lascia trasparire segnali incoraggianti, dall’altro tratteggia criticità derivanti dalle tensioni tra Russia e Ucraina, sfociate in conflitto a fine febbraio, e alle possibili conseguenze”.
E aggiunge: “Il Gruppo ha pubblicato il business plan 2022-2026 il 20 gennaio 2022: a quella data, mentre sul fronte Covid-19 la situazione poteva (e può) considerarsi sotto controllo, riguardo invece le tensioni allora esistenti tra Russia e Ucraina, nulla faceva presagire lo scoppio della guerra e i suoi potenziali critici sviluppi che ad oggi risulta molto difficile stimare, e che il Gruppo continuerà attentamente a monitorare nel corso dei prossimi mesi, grazie a sistematici aggiornamenti del budget”.
E conclude: “il Gruppo ritiene di mantenere anche per il 2022 risultati positivi seppur
in diminuzione sia in relazione alle variazioni di perimetro che ai primi possibili impatti legati al contesto citato”.