La crisi geopolitica in Russia e Ucraina ha mutato drammaticamente lo scenario di riferimento, in particolare in Europa, determinando una volatilità senza precedenti dei prezzi delle commodities petrolifere ed energetiche di cui è attualmente difficile prevedere le evoluzioni nel breve periodo, e ci vorrà del tempo prima di recuperare una situazione di normalità.
È quanto si legge in un comunicato di Saras a margine dei risultati 2021, in cui la società aggiunge che in tale contesto è sempre più centrale il proprio ruolo strategico grazie al suo posizionamento al centro del Mediterraneo nel garantire la sicurezza delle forniture petrolifere nonché la produzione di energia elettrica essenziale al territorio della Sardegna, grazie alla propria continuità operativa.
Saras sottolinea che i fondamentali di mercato precedenti alla crisi proiettavano uno scenario positivo, con margini di raffinazione dei principali prodotti in ulteriore miglioramento nel 2022 rispetto al quarto trimestre 2021, e consolidati a livelli pre-Covid nel periodo 2023-24, grazie a livelli di domanda sostenuta, a un graduale ribilanciamento delle quotazioni del Brent e in parte anche dei costi dell’energia elettrica.
Ciò avrebbe consentito di prevedere per il Gruppo Saras un livello di redditività crescente a livelli pre-Covid, con un livello di indebitamento a livelli non superiori a quelli del 2021 nel periodo 2022-2024, e un progressivo rientro dell’indebitamento a partire dal 2024.
Le assunzioni precedenti allo scoppio del conflitto avrebbero portato in diverse condizioni a considerare un EMC medio nel 2022 pari a circa 1,6$/bl, sulla base del quale il management ha stimato di conseguire nel 2022 un premio annuo medio del segmento Industrial & Marketing compreso tra 4,0 ÷ 4,5 $/bl.
Tale marginalità di Saras era prevista in ulteriore miglioramento nel periodo 2023- 24 grazie a livelli di domanda sostenuta, a un graduale ribilanciamento delle quotazioni del brent e in parte anche dei costi dell’energia elettrica.