Il Cda di Aeroporto di Bologna ha approvato i risultati dell’esercizio 2021, un anno in cui il Covid-19 ha continuato ad impattare sul trasporto aereo malgrado i primi segnali di ripresa.
Il traffico passeggeri è cresciuto del 63,7% rispetto al 2020, ma resta in calo (-56,4%) rispetto al 2019 per gli effetti della pandemia.
I ricavi consolidati si attestano a 58,5 milioni, in flessione del 13,3% rispetto al 2020, mentre i ricavi rettificati (dai ricavi per servizi di costruzione, che sono collegati ai minori investimenti realizzati) mostrano un aumento del 33,6%.
L’Ebitda consolidato torna positivo e si attesta a 3,5 milioni, mentre il risultato netto è ancora negativo per 6,7 milioni, seppur in miglioramento del 50,6% rispetto al 2020.
L’indebitamento finanziario netto del Gruppo al 31 dicembre 2021 è di 43,2 milioni, in aumento di 12,8 milioni dal 31 dicembre 2020. La variazione più rilevante è dovuta all’assorbimento straordinario di liquidità legato alla contrazione delle attività che anche nel 2021 ha fortemente ridotto i flussi in entrata legati alla gestione corrente, oltre al flusso finanziario legato agli investimenti per 8,6 milioni e alla restituzione delle rate dei mutui per 3,5 milioni.
Aeroporto di Bologna si conferma il terzo scalo italiano per traffico cargo (+15,5% rispetto al 2020 e +2,6% rispetto al 2019).
Le prospettive per il 2022, spiega la società, “si confermano di forte incertezza, con una ripresa per il settore che sarà condizionata dalle eventuali ulteriori ondate di contagi, dall’efficacia e distribuzione dei vaccini e dalle mutate abitudini dei passeggeri (es. propensione al viaggio, possibilità di spesa, motivazione business/leisure ecc.). Allo stato attuale vi è una generale convergenza su un’ipotesi di recupero completo del traffico pre-Covid19 non prima del 2024-25. Se il Covid sembra avere allentato la presa, ora a preoccupare è la guerra in Ucraina: attualmente, risultano sospesi per motivi legati alla guerra i collegamenti da Bologna con Kiev, Leopoli e Odessa in Ucraina, Chisinau in Moldavia e Mosca in Russia.”
Per il 2022 ACI Europe stima un possibile recupero tra il 61% e l’80% dei volumi annuali di traffico pre-Covid19, con una maggiore ripresa stimata per il secondo semestre dell’anno. La Capogruppo stima che la ripresa dei volumi sullo scalo di Bologna sia sostanzialmente allineata a tali previsioni anche se il 2022 continuerà ad essere influenzato dalla capacità di resilienza e di ripresa dei vari stakeholder.