Marr ha archiviato l’esercizio 2021 con ricavi totali consolidati pari a 1.456,3 milioni, con un incremento del 35,6% su base annua.
Le vendite del secondo semestre, grazie anche al positivo andamento della stagione estiva, hanno fatto registrare una crescita del 45,3% rispetto al 2020, con un incremento anche rispetto al secondo semestre, pre-pandemia, del 2019.
L’andamento del mercato di riferimento, stando alle rilevazioni dell’Ufficio Studi Confcommercio, evidenzia nel 2021 una variazione dei consumi (a quantità) per la voce “Alberghi, pasti e consumazioni fuori casa” del +19,6% rispetto al 2020.
Le vendite del 2021 ai clienti della Ristorazione, ovvero ai segmenti dello Street Market e del National Account, sono pari a 1.171,3 milioni (850,2 milioni nel 2020); mentre le vendite ai grossisti (segmento Wholesale) sono pari 261,3 milioni (208,6 milioni nel 2020).
Balza la gestione operativa con l’EBITDA e l’EBIT cresciuti rispettivamente a 90,5 milioni (39,4 milioni nel 2020) e 57,6 milioni (2,8 milioni nel 2020), spesati ammortamenti aumentati dell’11,6% e accantonamenti/svalutazioni calate del 27,1%.
L’esercizio si è chiuso con un utile netto di 35,1 milioni (-2,4 milioni nel 2020) e risente di oneri non ricorrenti per 2,9 milioni contabilizzati nel primo semestre e relativi all’estinzione anticipata, il 23 luglio 2021, per un controvalore netto di circa 25 milioni del prestito obbligazionario USPP in dollari sottoscritto nel luglio 2013.
Sul fronte patrimoniale l’indebitamento finanziario netto si esprime in 141,4 milioni, in calo di 50,9 milioni rispetto a fine 2020.Il CdA proporrà all’assemblea degli azionisti del prossimo 28 aprile la distribuzione di un dividendo lordo di 0,47 euro (a fronte di un EPS consolidato di 0,53 euro), che verrà pagato il 25 maggio con stacco cedola il 23 maggio.
Per quanto riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione, la società riporta che “Dopo la recrudescenza pandemica di dicembre 2021 e di gennaio 2022, con il progressivo miglioramento delle condizioni sanitarie di febbraio i consumi alimentari fuori casa hanno nuovamente confermato la propria reattività riprendendo il percorso di riavvicinamento alle serie storiche prepandemia”.
“In tale contesto” – aggiunge una nota – “le vendite del Gruppo Marr nei primi due mesi del 2022, in crescita rispetto al 2021, hanno evidenziato, nel confronto con i livelli ante pandemia del 2019, una flessione nel mese di gennaio e un successivo riallineamento a febbraio”.
“Il mercato del foodservice è comunque impattato da dinamiche inflattive che stanno interessando in modo generalizzato gran parte delle merceologie commercializzate da Marr e a cui si aggiunge il rincaro dei costi energetici che fa sentire i suoi effetti sulle attività di conservazione e distribuzione dei prodotti”.
“A fronte di ciò rimane forte il livello di attenzione del management per mantenere un elevato livello di servizio al cliente tenendo sotto stretto controllo la gestione dei costi operativi”.
“Le attese per l’alimentare fuori casa” – conclude la società – “sono di una normalizzazione delle dinamiche di consumo dall’avvio della prossima stagione estiva, che Marr andrà ad affrontare con una vicinanza al cliente ed una presenza nel mercato che da inizio pandemia si sono ulteriormente rafforzate”.