Mercati – Milano chiude a +0,3% con Wall Street in rialzo, scende il greggio

Chiusura poco mossa per le borse europee al termine di una seduta volatile, mentre Wall Street procede in rialzo alla vigilia delle delibere della Fed. A Piazza Affari, il Ftse Mib archivia le contrattazioni in rialzo dello 0,3% a 23.499,86 punti. Poco sotto la parità il Cac 40 di Parigi (-0,2%), il Dax di Francoforte (-0,1%), il Ftse 100 di Londra (-0,3%) mentre l’Ibex 35 di Madrid ha guadagnato lo 0,2%. Oltreoceano, avanzano Dow Jones (+1,3%), S&P500 (+1,5%) e Nasdaq (+2%).

La banca centrale americana, che si riunirà tra oggi e domani, è pronta ad inaugurare un ciclo di rialzi dei tassi di interesse per contenere le pressioni inflazionistiche. Le previsioni indicano un ritocco di 25 punti base in ciascun meeting da qui a fine anno, ma nelle ultime settimane il conflitto in Ucraina e le sue conseguenze sulle forniture e sui prezzi energetici hanno alimentato le preoccupazioni per eventuali manovre più aggressive.

Timori parzialmente alleviati dalla recente discesa del greggio, con il Brent (-4,6%) a 101,90 dollari e il Wti (-4,9%) a 97,92 dollari. Un calo alimentato dalle speranze intorno ai colloqui tra Mosca e Kiev e dal lockdown a Shenzhen e nella provincia di Jilin, che influenzerebbe la domanda cinese.

La recrudescenza del virus invece non preoccupa solo in Cina ma anche in Europa, con casi in aumento in diversi Stati, tra cui Germania, Austria e Paesi Bassi. Dinamica che stamani ha contribuito ad alimentare un sell-off sulle piazze cinesi, anche per via dei legami tra Pechino e Mosca, che potrebbero portare a ritorsioni dagli Stati Uniti contro la prima economia asiatica.

In giornata, i dati sui prezzi alla produzione di febbraio hanno segnalato un aumento del 10% annuo, come da attese, mentre il sentiment dei produttori dello Stato di New York è peggiorato oltre le aspettative (-11,8 punti), rafforzando l’idea che la Fed debba agire per contenere i prezzi ma senza danneggiare la ripresa economica.

Da segnalare anche il crollo dell’indice tedesco Zew (da 54,3 punti di febbraio a -39,3 di marzo) in scia al conflitto in Ucraina, mentre in Cina sono risultati migliori delle attese i dati su produzione industriale e vendite al dettaglio.

Sullo sfondo resta l’incertezza legata alla guerra, mentre proseguono i negoziati. I primi ministri di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia incontrano oggi a Kiev il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy e intendono annunciare un “ampio pacchetto” di misure di sostegno.

Sul Forex l’euro/dollaro sale all’1,0946 e il cambio fra biglietto verde e yen in area 118,32. Nel comparto obbligazionario, lo spread Btp-Bund si aggira intorno a 156,3 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,894%.

Tornando a Piazza Affari, Atlantia a +3%. Denaro anche su Terna (+2,2%) e Banca Mediolanum (+2,1%). In coda Telecom Italia (-2%), Moncler (-3,1%) e Tenaris (-3,3%).