Mercati – Milano negativa (-1,2%) con l’Europa, ancora in calo il petrolio

Mattinata all’insegna delle vendite per le borse del Vecchio Continente, dopo il sell-off sui listini cinesi che si aggiunge alle preoccupazioni per la guerra e l’inasprimento della politica monetaria.

A Piazza Affari il Ftse Mib cede l’1,2% in area 23.140 punti, seppur al di sopra dei minimi intraday, mediamente in linea con il Cac 40 di Parigi (-1,9%), il Dax di Francoforte (-1,8%), il Ftse 100 di Londra (-1,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,9%). Frazionali ribassi per i futures su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq, dopo la chiusura debole di ieri con il listino tecnologico a -2%.

Ad alimentare le vendite sulle piazze cinesi hanno contribuito i timori di legami tra Pechino e Mosca, che porterebbero a eventuali ritorsioni da parte degli Stati Uniti contro la prima potenza asiatica, oltre al picco di contagi da Covid-19 che ha portato ad un nuovo lockdown a Shenzhen.

Sullo sfondo resta l’incertezza legata alla guerra in Ucraina, dopo il nulla di fatto del quarto round di colloqui, anche se le negoziazioni proseguono.

L’attenzione si sposterà domani sulla Federal Reserve, che inaugurerà un ciclo di rialzi dei tassi di interesse per contenere le pressioni inflazionistiche, esacerbate dal conflitto e dal suo impatto sulle forniture di materie prime. Gli operatori optano per un ritocco di 25 punti base in ciascun meeting da qui a fine anno, ma non sono da escludere eventuali manovre più aggressive per riportare sotto controllo i prezzi.

Per quanto riguarda l’agenda macroeconomica, dopo i dati oltre le attese su produzione industriale e vendite al dettaglio in Cina, si rileva il crollo dell’indice tedesco Zew (da 54,3 punti di febbraio a -39,3 di marzo) in scia al conflitto in Ucraina. Stabile su base mensile la produzione industriale dell’eurozona a gennaio (-1,3% a/a) mentre nel pomeriggio uscirà il report statunitense sui prezzi alla produzione di febbraio.

Sul Forex l’euro/dollaro si apprezza fino a sfiorare quota 1,1 mentre il cambio fra biglietto verde e yen rimane in area 118.

Ancora in calo le quotazioni del greggio tra le speranze per un’evoluzione positiva dei colloqui tra Mosca e Kiev e i timori per un rallentamento della domanda cinese, con il Brent (-5,5%) a 101,0 dollari e il Wti (-5,5%) a 97,3 dollari.

Nel comparto obbligazionario, lo spread Btp-Bund rimane in area 159 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,94%.

Tornando a Piazza Affari, tra le aziende più capitalizzate resistono Terna (+1,5%), Generali (+0,9%) dopo aver diffuso i risultati 2021, Atlantia (+0,7%) ed Hera (+0,6%) mentre arretrano soprattutto Moncler (-4,2%), Tenaris (-3,5%), Interpump (-2,9%) e Iveco (-2,8%).