Emak ha chiuso il 2021 con ricavi in aumento del 25,2% a 588,3 milioni. L’incremento deriva dalla crescita organica per il 23,6%, dalla variazione dell’area di consolidamento per il 2,6%, mentre è penalizzato dall’effetto negativo dei cambi per l’1%.
L’Ebitda adjusted ha raggiunto i 77,4 milioni dai 56,3 milioni del 2020 con una marginalità salita al 13,2% (12% nel 2020), grazie al significativo incremento dei volumi di vendita e del contributo apportato dalla variazione dell’area di consolidamento.
L’esercizio si è chiuso con un utile netto pari a 33,1 milioni rispetto ai 19,6 milioni dell’anno precedente. Senza considerare l’effetto negativo derivante dall’adeguamento delle put&call option sulle quote residue di minoranza di alcune società controllate per 4,6 milioni, il risultato dell’esercizio sarebbe stato pari a 37,7 milioni, in crescita del 92,3%.
L’indebitamento finanziario netto si attesta a 144,3 milioni rispetto a 126,5 milioni al 31 dicembre 2020. Il dato 2021 include 38,9 milioni derivanti dall’applicazione del principio contabile IFRS 16 (28,9 milioni nel 2020) e 12,3 milioni di debiti finanziari per l’acquisto delle residue quote di partecipazione di minoranza (6 milioni nel 2020).
Oltre a quanto sopra descritto, la variazione è anche dovuta all’incremento delle scorte, per far fronte al perdurare delle criticità sulla supply chain e del conseguente aumento dei lead time, nonché all’acquisizione della Poli Srl. Nel corso del 2021 il Gruppo ha inoltre distribuito dividendi per un ammontare di 7,4 milioni.
Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti, convocata per il prossimo 29 aprile 2022, la distribuzione di un dividendo pari a 0,075 euro per azione, in aumento del 66,7% rispetto a quello distribuito sul 2020. Il dividendo, se approvato, andrà in pagamento l’8 giugno 2022, con data stacco 6 giugno, e record date 7 giugno.
Per quanto riguarda la crisi Ucraina, il Gruppo sottolinea di operare nel paese principalmente attraverso una società controllata con sede a Kiev. La società, che nel 2021 ha segnato un fatturato di 4,2 milioni, ad oggi ha sospeso la propria attività. Complessivamente, nel 2021 il Gruppo ha realizzato in Russia, Ucraina e Bielorussia circa il 3% del proprio fatturato.