Seduta in forte rimbalzo per i principali listini asiatici con le azioni tecnologiche a guidare il movimento odierno. Gli acquisti seguono l’intenzione della Cina di voler sostenere i mercati finanziari, nonché aumentare la crescita economica. Il tutto con l’obiettivo di ridurre le preoccupazioni che hanno interessato il mercato immobiliare e le società tecnologiche.
Nei primi due giorni della settimana le azioni in Cina e a Hong Kong sono infatti rimaste particolarmente sotto pressione perdendo complessivamente 1,5 trilioni di dollari a causa dei timori normativi e per le possibili conseguenze dettate dai legami di Pechino con la Russia.
Il conflitto in Ucraina resta sullo sfondo. Stando agli ultimi sviluppi, dovrebbero riprendere oggi i colloqui tra le parti. Negoziati definiti “difficili” da un consigliere chiave del Presidente Ucraino Zelenkskiy.
Focus anche sulla riunione della Fed in serata, da cui è atteso un rialzo dei tassi di interesse di 25 punti base, il primo dal 2018, per contrastare l’elevata inflazione, in una mossa ormai ampiamente anticipata dai mercati.
Sul fronte macro, a gennaio il dato finale sulla produzione industriale giapponese ha segnato un calo dello 0,8% su base mensile (-1,3% preliminare). Su base annua, il dato è diminuito dello 0,5% (-0,9% preliminare).
Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta in area 1,0996 e il dollaro yen a 118,06. Tra le materie prime, torna a salire il petrolio con il Brent (+2,5%) a 102,44 dollari e il Wti (+1,7%) a 98,06 dollari al barile. Oro a 1.918,70 dollari l’oncia (-0,6%).
Tornando ai listini asiatici, forte rimbalzo in Cina con Shanghai e Shenzhen a +3,4% e +3,5%. Hang Seng in luce a +7,7%.
In Giappone Nikkei e Topix avanzano invece con rialzi più moderati a +1,6% e +1,5%.
Il tutto dopo le seguenti chiusure di ieri a Wall Street: Nasdaq (+2,9%), S&P 500 (+2,1%) e Dow Jones (+1,8%).