Global Markets Auto – Carenza semiconduttori pesa ancora sul mercato europeo

Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore Automotive:

Giornata senza direzione precisa per i mercati azionari: in Europa, il Ftse Mib cede il 1,2% e il Dax lo 0,7%, mentre il Ftse 100 avanza dello 0,5%. A Wall Street, il Nasdaq sale dello 0,3%, lo S&P 500 dello 0,1% e il Dow Jones oscilla sulla parità.

Mercato auto dell’Europa Occidentale ancora in calo, penalizzato dalla carenza di semiconduttori. Secondo i dati diffusi oggi dall’Acea, in febbraio sono state immatricolate 804.028 autovetture con un calo del 5,4% su febbraio 2021.

In due dei quattro mercati principali si sono visti cali record a doppia cifra. Maglia nera l’Italia con un -22,6%, seguita dalla Francia (-13%), mentre la Spagna ha messo a segno una crescita del 6,6% e la Germania del 3,2%.

Nei primi due mesi le immatricolazioni sono state 1.626.350, -3,9% rispetto allo stesso periodo del 2021.

Tra le singole società, Volkswagen ha segnato un -11,5% a 176.215 unità con una quota di mercato in calo al 24,5%, Stellantis ha segnato un -17,5% con una quota in calo al 20,4% e Renault un -4% a 69.063 unità. In controtendenza Hyundai che ha registrato un aumento delle vendite del 21,3% a 66.721 unità con una quota di mercato del 9,3% (+2,2%) e Toyota (+3,1%).

Nuovo stop, questa volta di nove giorni, allo stabilimento Stellantis di Melfi (Potenza) a causa della mancanza di componenti, derivante dalla crisi dei semiconduttori.

Tesla ha aumentato il prezzo per la sua Model Y in Cina di 15.060 yuan (2.372 dollari) dopo due aumenti di prezzo consecutivi per le versioni più costose in poco più di una settimana. La Model Y standard prodotta in Cina costa ora 316.900 yuan (49.932 dollari), rispetto ai precedenti 301.840 yuan (47.559 dollari). La Model Y ad alte prestazioni ha visto il suo prezzo aumentare del 7,7% da gennaio, mentre la versione a lungo raggio è salita dell’8% in quel periodo.

Secondo quanto dichiarato dal Ceo di Audi, il Gruppo Volkswagen potrebbe scegliere l’Italia per la costruzione di una delle gigafactory, cioè uno degli stabilimenti dedicati alle batterie per la mobilità elettrica che fanno parte del programma di espansione del network industriale legato alla transizione della mobilità.