Mercati – Europa senza direzione, Milano la peggiore

Prosegue contrastata la seduta delle borse europee, mentre Wall Street procede cauta, in un clima appesantito dai mancati progressi nei colloqui tra Russia e Ucraina.

Il Ftse Mib di Milano cede circa l’1,2% in area 24.000 punti, sottotono come il Dax di Francoforte (-0,7%). Poco mossi il Cac 40 di Parigi (flat) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%), positivo il Ftse 100 di Londra (+0,7%) dopo il meeting della Bank of England e l’indebolimento della sterlina.

Deboli Dow Jones (+0,1%), S&P500 (+0,2%) e Nasdaq (+0,3%), dopo i guadagni della seduta precedente, in cui la Fed ha alzato i tassi di interesse di 25 centesimi, annunciando altri sei interventi in altrettante riunioni da qui a fine anno e il presidente Jerome Powell ha rassicurato sulla tenuta dell’economia a stelle e strisce. Nei prossimi mesi verrà anche avviato il processo di riduzione del bilancio da 8.900 miliardi dell’istituto.

Le proiezioni ufficiali aggiornate indicano un tasso di riferimento al 2,8% per la fine del 2023 e un Pil in crescita del 2,8%, contro il 4,0% precedentemente atteso, a causa della guerra.

Oggi si è riunita anche la Bank of England, che ha alzato i tassi allo 0,75%, avvertendo che la guerra in Ucraina potrebbe spingere l’inflazione ben al di sopra dell’8% entro la fine dell’anno. Il governatore Andrew Bailey e colleghi ritengono che un ulteriore inasprimento della politica potrebbe essere appropriato nei prossimi mesi, mentre a febbraio avevano definito “probabile” tale manovra.

Intanto è momentaneamente sfumato l’ottimismo su un possibile accordo di pace, dopo le smentite del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, sebbene i negoziati proseguano. Nel frattempo, sembra rientrato il rischio di default della Russia, che afferma di aver pagato in dollari gli interessi sui due bond in scadenza ieri, anche se gli obbligazionisti non hanno ancora ricevuto gli importi dovuti.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti i dati finali di febbraio sui prezzi al consumo dell’Eurozona, in accelerazione al 5,9% annuo rispetto al 5,1% di gennaio, e le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Usa, in calo a 214 mila unità. In rialzo dello 0,5% la produzione industriale americana a febbraio, a fronte del +1,4% di gennaio.

Sul Forex il cambio euro/dollaro resta in area 1,107 mentre il cambio fra biglietto verde e yen è stabile a 118,7. In calo la sterlina a 1,311 dollari.

Tra le materie prime risalgono le quotazioni del greggio dopo le forti perdite delle ultime sedute con il Brent (+7,5%) a 105,4 dollari e il Wti (+7,2%) a 101,9 dollari, mentre l’Agenzia internazionale dell’energia ha stimato un possibile calo della produzione russa ad aprile di 3 milioni di barili e ha ridotto le stime sulla domanda globale per il 2022.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta 150 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,88%.

Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib spicca Diasorin (+6,8%) dopo i conti del 2021, seguita da Iveco (+4%), Moncler (+3,1%) e Saipem (+2,4%) dopo un contratto drilling offshore da 325 milioni di dollari. In calo le banche, con Intesa (-4,4%), Unicredit (-5,1%) e Banco Bpm (-5,4%) in coda al listino principale.