Mps, nella documentazione per l’assemblea del prossimo 12 aprile, ha spiegatp, per la prima volta, una decina di motivazioni, non esaustive, alla base della revoca delle deleghe dell’ex Ad Guido Bastianini decisa lo scorso 7 febbraio, con la contestuale nomina di Luigi Lovaglio al timone della banca toscana.
Motivazioni che, secondo quanto riporta Radiocor citando il documento pubblicato dalla banca, “che hanno influito negativamente sul necessario rapporto di fiducia e collaborazione dello stesso con la presidente e il cda”.
Tra i punti all’ordine del giorno dell’assemblea di aprile c’è infatti anche la revoca di Bastianini da amministratore della banca in quanto, si legge nella relazione, per il rafforzamento della banca ci vorrà “il pieno coinvolgimento e supporto del cda” e, quindi, “l’assenza di situazioni di conflitto di interesse, anche potenziale”.
Tra le dieci motivazioni citate, spicca, in particolare, la presunta “carenza informativa” da parte di Bastianini nei confronti del cda sull’incontro del manager, a metà gennaio, al Ministero dell’Economia con gli alti rappresentanti del dicastero “nel cui ambito è stata oggetto di discussione proprio la prosecuzione del mandato dello stesso amministratore delegato”.
Secondo quanto riporta Radiocor, Bastianini si sarebbe opposto a tutti i rilievi mossi dall’istituto, considerandoli pretestuosi.