Eni – Piano 2022-2025: flusso di cassa operativo di 55 mld e aumento remunerazione degli azionisti

Eni ha presentato oggi il Piano Strategico Eni 2022-2025 alla comunità finanziaria, con una strategia volta a garantire la sicurezza e la sostenibilità del sistema energetico mantenendo una netta focalizzazione sulla transizione energetica equa e sulla creazione di valore per gli stakeholder.

La società sottolinea come la disciplina finanziaria sia una componente strutturale nell’esecuzione della strategia di transizione della compagnia. I target del piano prevedono:

  • Capex medio annuo di circa 7 miliardi di euro nel corso del piano con un Capex 2022 pari a 7,7 miliardi;
  • IRR dei progetti upstream in esecuzione pari al 21% sulla base dello scenario Eni;
  • Tasso interno di rendimento dei nuovi investimenti nel portafoglio delle rinnovabili: + 200 punti base rispetto al WACC di Plenitude;
  • Contributo netto derivante dalla gestione del portafoglio pari circa 3 miliardi nel periodo 2022-2025;
  • Flusso di Cassa Operativo (ante capitale circolante al costo di rimpiazzo) pari a oltre di 14 miliardi nel 2022 e a circa 55 miliardi nell’arco del piano sulla base dello scenario Eni;
  • Crescita degli strumenti di finanza sostenibile con l’obiettivo di raggiungere oltre 13 miliardi nel 2025;
  • Cash neutrality sotto i $45 al barile nel periodo di piano.

Mantenendo una rigorosa disciplina nella gestione del capitale, con un capex medio annuale di 7 miliardi in linea con il piano precedente, Eni proseguirà nella ristrutturazione del proprio portafoglio per focalizzarsi sul reale valore dei propri business e per massimizzare le opportunità di crescita.

Circa il 25% del capex è destinato alla crescita della capacità rinnovabile e della base clienti, implementando progetti di economia circolare, costruendo capacità di bioraffinazione incrementale ed espandendo la propria proposta legata alla mobilità sostenibile.

Nel corso del periodo piano, Eni manterrà un alto grado di flessibilità con circa il 40% di capex cumulato non allocato, assicurando una riserva materiale in vista della futura volatilità dei mercati.

La gestione del portafoglio sarà una componente chiave del piano Eni che farà leva sull’approccio legato ai nuovi modelli di business e su un portafoglio altamente selettivo per creare valore. Attraverso l’approccio legato ai nuovi modelli di business Eni sta liberando il potenziale di crescita dei propri asset, evidenziandone il pieno valore attraverso meccanismi di valorizzazione del mercato.

In particolare, nell’upstream, Eni intende creare ulteriori veicoli dedicati in aere geografiche selezionate come in Norvegia con Vår Energi, dove è stata appena lanciata la più grande IPO di una oil&gas da oltre un decennio oltre che in Angola attraverso Azule Energy, in business combination con BP.

Eni sta inoltre accelerando nei nuovi business e tecnologie relativi alla decarbonizzazione. All’inizio del mese la società ha completato con successo la quotazione della prima SPAC quotata a Londra focalizzata sulla transizione energetica.

Infine, Eni ha in programma la quotazione di Plenitude, la propria società che unisce retail, rinnovabili e business di ricarica di veicoli elettrici, nel 2022, in funzione delle condizioni di mercato.

Nel corso del piano Eni prevede di generare dalla gestione del portafoglio un contributo di cassa netto positivo pari a circa 3 miliardi.

La società sottolinea poi di essere resiliente dal punto di vista finanziario ed in grado di produrre una elevata generazione di cassa. Assumendo un prezzo Brent di 80$ al barile, Eni prevede un Flusso di cassa operativo (ante capitale circolante al costo di rimpiazzo) superiore a 14 miliardi nel 2022 mentre il Free Cash Flow organico ante capitale circolante al costo di rimpiazzo è previsto a 6-7 miliardi nello stesso anno.

Nell’arco del piano in base allo scenario Eni, la società genererà un Flusso di cassa operativo cumulativo (ante capitale circolante al costo di rimpiazzo) pari a circa 55 miliardi e un Free Cash Flow (ante capitale circolante al costo di rimpiazzo) pari a oltre 25 miliardi.

Potenziamento della remunerazione agli azionisti

Il Consiglio di Amministrazione di Eni ha inoltre approvato un potenziamento della remunerazione agli azionisti per condividere con gli investitori la generazione di valore derivante dai progressi di Eni nel proprio percorso strategico e dal miglioramento dello scenario:

  • Il dividendo complessivo annuale aumenta a 0,88 euro per azione da 0,86 euro per azione, sulla base del prezzo di riferimento del Brent tra 80 e 90 $ al barile.
  • Il dividendo sarà corrisposto in quattro rate trimestrali paritarie a settembre 2022, novembre 2022, marzo 2023 e maggio 2023.
  • In ragione della solidità del piano Eni e del prezzo di riferimento del Brent per il 2022, Eni lancerà un programma di acquisto di azioni proprie (buyback) pari a 1,1 miliardi di euro, subordinato all’approvazione dell’Assemblea degli azionisti che si terrà nel maggio prossimo.
  • Inoltre, Eni aggiornerà la propria valutazione sullo scenario relativo al programma di buyback a luglio e ottobre. In presenza di scenari di prezzo del Brent superiori a 90$ al barile, Eni procederà ad aumentare gli acquisti di azioni proprie per un ammontare pari al 30% del Free Cash Flow incrementale associato.
  • Considerata la performance resiliente evidenziata dal business, la scala di variazione del dividendo per azione precedentemente elaborata a partire da un dividendo base pari a 0,36 euro per azione è stata conseguentemente semplificata.