Mercati – Piazza Affari in calo con l’Europa, focus su Ucraina e telefonata Biden-Xi

Borse europee deboli insieme ai futures di Wall Street, in un mercato sempre attento agli ultimi sviluppi sul fronte del conflitto tra Russia e Ucraina, con focus sul vertice odierno tra il presidente americano Joe Biden e il suo omologo cinese Xi Jinping.

Il Ftse Mib di Milano arretra dello 0,6% in area 24.000 punti, in modesto ribasso come il Dax di Francoforte (-1,2%), il Cac 40 di Parigi (-1,1%), il Ftse 100 di Londra (-0,7%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,7%). Variazioni negative superiori al mezzo punto percentuale per i derivati su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq dopo i rialzi di ieri.

Il tutto, in una seduta che si preannuncia volatile anche per la scadenza delle opzioni su azioni e indici nel cosiddetto “triple witcing day”, che coincide con un ribilanciamento degli indici benchmark, tra cui lo S&P500.

L’azionario globale si avvia comunque ad archiviare la miglior settimana da novembre 2020, suggerendo che l’impatto della guerra e dei timori per l’inflazione sia stato perlopiù scontato e che ci sia spazio per un ritorno agli acquisti. La volatilità resta però elevata, a causa del conflitto e delle sue ricadute sull’economia.

Il Cremlino ha negato i progressi nei negoziati di pace, mentre il Pentagono ha messo in guardia su una possibile minaccia nucleare da parte di Putin se le ostilità dovessero protrarsi ancora a lungo. Riflettori puntati oggi sul vertice telefonico tra Joe Biden e Xi Jinping, in cui il leader statunitense metterà in guardia la controparte cinese sui possibili rischi in caso di aiuti a Mosca.

Sembra rientrato, nel frattempo, il rischio di default della Russia dopo il pagamento della cedola sui bond da 117 milioni di dollari, anche se S&P Global Ratings ha tagliato lo score creditizio del Paese, definendo il suo debito “altamente vulnerabile”.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti i dati sulla bilancia commerciale italiana di gennaio, che evidenziano un saldo negativo per 5,05 miliardi, con un export in crescita del 5,3% su dicembre. I prezzi all’import crescono del 3,0% su base mensile e del 17,9% su base annua.

Sul Forex l’euro/dollaro arretra a 1,104 mentre il cambio fra biglietto verde e yen risale a 119,1 dopo che la Bank of Japan ha confermato stamani la propria politica monetaria accomodante.

Tra le materie prime, viaggiano ancora in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+0,9%) a 107,6 dollari e il Wti (+1,2%) a 104,2 dollari, dopo il rally di ieri in scia alle notizie di scarsi progressi nei colloqui tra Russia e Ucraina per un cessate il fuoco.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 152 punti base, con il rendimento del decennale americano all’1,87%.

Tornando a Piazza Affari, fra le big cap avanzano soprattutto Inwit (+1,5%) ed Enel (+1,3%) mentre arretrano Iveco (-3,1%) e Telecom Italia (-3%). Da seguire Eni (-1,2%) in attesa della presentazione del nuovo piano strategico.