Nella relazione al bilancio 2021 il collegio sindacale di Tim ha segnalato alcune anomalie nel contratto con Dazn sulla Serie A firmato dalla passata gestione del gruppo.
Le analisi evidenzierebbero una “non adeguatezza dei flussi informativi verso gli organi decisori e una conseguente anomalia nei processi decisionali in sede di approvazione del progetto”.
In particolare, il collegio sindacale ha riscontrato delle criticità sull’accantonamento “per complessivi 548 milioni relativo alla natura onerosa di alcuni contratti media, principalmente riferibili a Dazn, per la trasmissione delle partite di calcio del campionato di Serie A per il triennio 2021/22-2023/24”. Il contratto di Tim con Dazn prevedeva un investimento complessivo di 1,02 miliardi in tre anni (340 milioni di diritti a stagione).
A causa del mancato raggiungimento del numero di abbonati previsto dal piano, “non si prevede che il contratto possa consentire di raggiungere il punto di pareggio del triennio e la copertura dei costi attraverso i ricavi”, spiegano i sindaci.
Gli azionisti potrebbero far causa all’azienda, che a sua volta potrebbe rivalersi sugli ex manager, anche se i fatti andrebbero poi accertati davanti a un giudice.