Tim dovrà affrontare una pretesa risarcitoria per 2,6 miliardi nella causa relativa al presunto abuso della sua posizione dominante escludente nei confronti di Open Fiber. È quanto emerge dal bilancio 2021 del colosso delle telecomunicazioni.
A marzo 2020 Open Fiber ha avanzato dinanzi al Tribunale di Milano una pretesa risarcitoria pari a 1,5 miliardi per danni. Le presunte condotte contestate consistono in investimenti pre-emptive in reti FTTC nelle aree bianche; avvio di azioni legali pretestuose per ostacolare le gare Infratel; repricing strumentale di alcuni servizi all’ingrosso; offerte commerciali di lock-in sul mercato retail; comunicazione di informazioni false all’AGCom, in sede di approvazione di una offerta wholesale, e diffusione di voci circa un interesse di TIM ad acquisire OF; discriminazione nelle condizioni di accesso alle infrastrutture passive di TIM.
Tim si è costituita in giudizio contestando le argomentazioni di OF. Enel è intervenuta chiedendo di condannare TIM al risarcimento di tutti i danni patiti e patendi dalla stessa Enel e da OF. Nel corso di causa, il predetto importo è stato incrementato portandolo a 2,6 miliardi di euro.