Il Ftse Italia Banche termina l’ottava con uno scatto del 7% e al di sotto dell’analogo indice europeo (+8,7%), sostenendo anche il Ftse Mib (+5,1%).
In primo piano restano le tensioni internazionali tra Russia e Occidente sulla questione Ucraina, dopo l’attacco russo nel Paese ordinato dal presidente Vladimir Putin. Condanne unanimi per l’azione del Cremlino sono arrivate dalle potenze occidentali, che hanno varato pesanti sanzioni contro Mosca, con gli Usa e l’UE in testa. Sullo sfondo resta la speranza di trovare una soluzione facendo ricorso alla diplomazia.
Una situazione che accentua le preoccupazioni per la crescita dell’economia globale, già minacciata dall’elevata inflazione.
In questo scenario, con lo spread che ha oscillato in area 150-160 pb, il comparto bancario ha rimbalzato nella settimana dopo le vendite delle sedute precedenti.
Sul Ftse Mib bene, tra le altre, UniCredit (+4,8%), che intende distribuire 16 miliardi agli azionisti nel periodo 2021-2024 come previsto dal piano industriale, Intesa Sanpaolo (+8,7%), che ha fornito rassicurazioni sull’esposizione in Russia, e Bper (+11,4%), alle prese con l’operazione Carige e al lavoro sulla razionalizzazione della rete.
Sul Mid Cap scatta Mps (+12%), in attesa delle prime mosse del neo Ad Luigi Lovaglio e di novità sulle interlocuzioni tra il Tesoro e l’UE per la proroga della presenza pubblica nel capitale, con Moody’s che ha confermato i rating. Scatta Popolare di Sondrio (+13,8%), che secondo indiscrezioni potrebbe rinviare la presentazione del nuovo piano industriale.
Sullo Small Cap ok Carige (+3,8%), per cui è stata trovata una soluzione con l’ingresso nel gruppo Bper. In luce Banca Finnat (+2%), alle prese con l’implementazione del nuovo piano strategico.