Confinvest – Perdita netta di 100 mila euro nel 2021

Confinvest ha chiuso il 2021 con ricavi per 30,3 milioni (-26,4% a/a). Il fatturato è collegato all’andamento dell’oro, che fa crescere i valori a parità di quantità intermediate quando il sottostante aumenta e di converso riduce l’importo dei ricavi quando cala il valore sul mercato.

“Dopo un 2020 eccezionalmente positivo grazie alla funzione di bene rifugio dell’oro in un momento di grande instabilità e incertezza, l’oro è entrato in una fase riflessiva con la riduzione di parte delle posizioni accumulate nel corso dell’anno, con un conseguente calo sia del prezzo che degli scambi”, si legge in una nota.

“La pandemia ha portato a nuovi lockdown che hanno impedito la circolazione della clientela nel primo trimestre, riducendo significativamente l’attività tradizionale, già poco stimolata dai prezzi dell’oro. I servizi accessori offerti dalla società, quali i piani di accumulo e la custodia di oro fisico, non hanno invece registrato significativi scostamenti”, spiega ancora la nota.

Il 58% dei ricavi si riferisce alla negoziazione di oro fisico da investimento sotto forma di monete d’oro e il 42% è riconducibile alla negoziazione di lingotti d’oro certificati dalla LBMA.I

ricavi realizzati all’estero (principalmente Austria e Svizzera) sono stati pari a 4,8 milioni (16% del totale). Il canale bancario rappresenta il 16% circa dei ricavi, in crescita rispetto al 2020 (+6%), mentre l’e-commerce contribuisce con una quota pari all’11% (10% nel 2020). Il canale diretto, che beneficia del presidio online per la canalizzazione delle richieste, rappresenta il 73%, rispetto all’84% del 2020.

Il primo margine si è attestato a 1,7 milioni (-44,2%); esso costituisce la vera proxy del fatturato di un market dealer in oro e rappresenta il saldo netto del transato, comprensivo dell’effetto della variazione del magazzino.

L’Ebitda si è fissato a 63 mila euro (1,4 milioni nel periodo di confronto). A causa della struttura dei costi operativi, cresciuti in modo importante nel corso dell’esercizio 2020 in relazione sia alla quotazione in Borsa, sia all’implementazione e al lancio della nuova piattaforma Conto Lingotto®, la riduzione di fatturato ha avuto un impatto più che proporzionale sull’Ebitda 2021.

L’Ebit è risultato negativo per 128 mila euro (+1,2 milioni nel 2020), dopo ammortamenti e svalutazioni per 191 mila euro (198 mila euro nel 2020) principalmente attribuibili all’ammortamento della piattaforma tecnologica andata in produzione nel corso del 2020.

L’esercizio è stato archiviato con una perdita netta di 100 mila euro (utile netto di 819 mila euro nel 2020).

Dal lato patrimoniale, al 31 dicembre 2021 la società presenta liquidità finanziaria netta per 1,1 milioni, principalmente attribuibile alla distribuzione di un dividendo
di 700 mila euro e all’incremento del valore delle scorte di magazzino per 415 mila euro (cassa netta per 2,7 milioni a fine 2020). Su base adjusted, la liquidità finanziaria netta è pari a 3,3 milioni (4,2 milioni al 31 dicembre 2020).

Il magazzino oro fisico a fine dicembre 2021 ha un valore di mercato di 2,7 milioni, mentre quello contabile è di 2,6 milioni.

L’andamento del mercato dell’oro da investimento resta di difficile prevedibilità, a causa dell’impatto derivante dalle aspettative di inflazione, solitamente favorevoli al business in cui opera la società, e degli effetti sulla ripresa economica, supportata dagli interventi delle banche centrali a sostegno di una ripresa minata dalla incertezza dello sviluppo di varianti del Covid-19.

Senza però dimenticare quanto sta accadendo in Ucraina, visto che il confitto con la Russia (terzo produttore mondiale di oro) rende molto difficile ogni previsione riguardante il mercato dell’oro e delle materie prime in generale.

Si ricorda però che l’attività aziendale riguarda l’intermediazione del bene e non la produzione dello stesso, per cui l’andamento dei prezzi dell’oro è solo una componente da valutare.

L’intenzione del management è quella di focalizzarsi per mantenere la marginalità a livelli soddisfacenti attraverso un’oculata gestione commerciale di acquisto e vendita. I mesi di novembre-dicembre 2021 e gennaio-febbraio 2022 hanno già beneficiato della ripresa degli scambi.

In parallelo, verrà effettuata una revisione dei costi operativi e di struttura della società, anche al fine di assorbire eventuali ulteriori shock di mercato.

Guardando al recente passato, quanto accaduto nel 2020, anno eccezionale sotto molti aspetti sia per prezzi sia per volumi, e all’opposto nel 2021, che ha segnato un’eccezionale riduzione dei prezzi di mercato e di volumi (soprattutto nella prima parte dell’anno), compressi dal lockdown generalizzato, ma a livelli comunque superiori a quelli del 2019, suggerisce cautela nell’esprimere delle previsioni per il 2022, seppur il mercato dell’oro appaia comunque un settore verso il quale permane un costante interesse a prescindere dagli elementi di turbolenza che stanno contraddistinguendo la situazione globale.

Anche l’emergenza sanitaria non può essere ritenuta totalmente superata e anche se la campagna vaccinale ne ha ridotto la pericolosità ed è possibile guardare al futuro con maggiore ottimismo, potendo quest’ultimo riservare nuove incognite – in generale – resta comunque difficile fare previsioni sulla prossima evoluzione del mercato.

Tuttavia, l’elevata patrimonializzazione della società e l’insediamento di un nuovo management con grande attenzione al contenimento dei costi permette di attraversare tranquillamente queste incertezze e fornisce una solida base per i prossimi sviluppi.

In questo contesto, il management sta orientando la gestione verso azioni commerciali sui principali operatori del mercato finanziario, perseguendo accordi di partnership con istituti bancari, società di intermediazione e con il mondo della consulenza finanziaria, per consolidare ulteriormente il business tradizionale.

Conto Lingotto® sta completando positivamente la fase di operatività iniziale, in cui gli inevitabili problemi collegati ad un prodotto interamente nuovo e innovativo sono stati risolti e la piena potenzialità del prodotto è ora finalmente in essere. È ancora in corso di completamento la fase di collegamento con un primo importante istituto di credito, formando un modello di integrazione informatica e contrattuale che si potrà poi facilmente replicare anche con altri operatori del mondo finanziario e fintech.

Un pilastro per il 2022 è la possibilità di moltiplicare il numero degli utenti e delle transazioni tramite l’affiancamento del Conto Lingotto® ad altre aziende fintech già affermate e che abbiano caratteristiche compatibili, che così permettano di capitalizzare il nostro know-how specifico del settore e di espandere il mercato di riferimento.

Con lo sviluppo del business tradizionale e l’allargamento del target di riferimento del Conto Lingotto®, si ritiene che le difficoltà legate alla pandemia possano ritenersi ragionevolmente superate e si potrà riprendere il percorso di sviluppo.

###

Resta sempre aggiornato sul tuo titolo preferito, apri l'Insight dedicato a Confinvest