Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore energetico e delle utilities:
Giornata senza direzione precisa per le borse europee: il Ftse Mib guadagna lo 0,6% e il Ftse 100 lo 0,5%, mentre il Dax cede lo 0,4%. A Wall Street, il Nasdaq arretra dello 0,7%, il Dow Jones dello 0,2% e lo S&P 500 dello 0,1%.
Nuova fiammata delle quotazioni del greggio complice la possibilità di ulteriori sanzioni verso Mosca, tra cui un embargo Ue al petrolio russo, e dopo l’attacco dei ribelli yemeniti a un impianto saudita.
I prezzi sono saliti in vista dei colloqui di questa settimana tra i governi della Ue e il presidente Usa Joe Biden, in una serie di vertici che puntano a inasprire la risposta dell’Occidente nei confronti di Mosca per l’invasione dell’Ucraina.
Alcuni paesi dell’Unione stanno prendendo in considerazione la possibilità di seguire gli Stati Uniti nell’embargo sul petrolio russo, sebbene altri si oppongono a includere l’oil nelle nuove misure contro Mosca.
Il Cremlino ha dichiarato che tale provvedimento avrebbe un profondo effetto sul mercato globale del greggio, andando a colpire più duramente il Vecchio Continente.
Nel weekend, invece, un attacco da parte dei ribelli filo-iraniani Houthi in Yemen ha causato un temporaneo calo della produzione della joint venture di Saudi Aramco a Yanbu, alimentando i timori in un mercato dei prodotti petroliferi già nervoso.
Saudi Aramco ha annunciato un utile netto di 109,9 miliardi di dollari nel 2021, più del doppio sui 49 miliardi del 2020, beneficiando di un aumento dei prezzi del greggio, nonché migliori margini di raffinazione e prodotti chimici, che hanno contribuito al risultato. Il colosso saudita ha però annunciato che manterrà invariato il dividendo di 75 miliardi di dollari, usando invece l’extra cash (lo scorso anno ha generato un free cash flow di 108 miliardi di dollari) per ridurre il debito e aumentare la capacità produttiva oil&gas.