Mercati Asiatici – Seduta positiva per la Cina, chiuso il Giappone

Andamento contrastato per i listini asiatici, orfani del Giappone chiuso per festività, dopo la seduta positiva dello scorso venerdì a Wall Street, con gli investitori intenti a valutare i segnali contrastanti provenienti dalle trattative per cercare di porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.

In una telefonata intercorsa tra il presidente americano, Joe Biden, e il suo omologo cinese, Xi Jinping, quest’ultimo ha spiegato che “la crisi in Ucraina non è qualcosa che volevamo vedere Un conflitto non è nell’interesse di nessuno. In qualità di membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e in qualità di prime due economie mondiali è nostra responsabilità non solo guidare le relazioni Cina-Usa sul giusto binario ma anche assumerci le nostre responsabilità internazionali e lavorare per la pace e la tranquillità nel Mondo”.

Biden ha spiegato alla controparte cinese che ci saranno conseguenze e ripercussioni se la Cina dovesse appoggiare la Russia, aggiungendo che i due Paesi dovrebbero mantenere aperti i canali di comunicazione.

I colloqui di pace in corso tra Russia e Ucraina finora non hanno prodotto progressi significativi, aumentando i timori di un’ulteriore escalation, con i relativi impatti sulla crescita economica globale.

Gli investitori stanno valutando con attenzione anche l’impegno del presidente cinese per ridurre l’impatto economico delle misure imposte da Pechino per contrastare la pandemia da Covid-19, con la messa in lockdown di oltre 45 milioni di persone. Misure che hanno contribuito a ridurre il numero di vittime ma che hanno pesato fortemente sull’economia cinese.

Da segnalare che la banca centrale cinese ha mantenuto invariato il tasso primario di prestito a un anno della Cina al 3,7% e quello a cinque anni al 4,6%.

Anche ad Hong Kong il governo si sta muovendo per allentare le restrizioni anti Covid.

Nel frattempo, il governatore della Bank of Japan, Haruhiko Kuroda, non vede la necessità di incrementare i tassi di interesse per arginare l’inflazione causata da aumenti temporanei dei prezzi dell’energia. “Se i prezzi salgono al 2% a causa dell’aumento dei prezzi internazionali delle materie prime e dei prezzi all’importazione, non significa che abbiamo raggiunto il nostro obiettivo di inflazione”, ha precisato Kuroda.

Gli investitori sono inoltre in attesa del discorso odierno del presidente della Fed, Jerome Powell, a meno di una settimana dal primo di una serie di aumenti dei tassi di interesse per combattere l’elevata inflazione.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta in area 1,1057 e il dollaro yen a 119,22. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+3,2%) a 111,35 dollari e il Wti (+3,6%) a 106,81 dollari al barile. Oro a 1.925,20 dollari l’oncia (-0,2%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina con Shanghai si muove sulla parità e Shenzhen guadagna lo 0,6%. Hong Kong a -0,9%.

Il Giappone è rimasto chiuso per la festività dell’Equinozio di Primavera.

Il tutto dopo le seguenti chiusure di venerdì a Wall Street: Nasdaq (+2%), S&P 500 (+1,2%) e Dow Jones (+0,8%).