Mercati – Finale sopra la parità per Piazza Affari (+0,3%), Powell apre a stretta più severa

Chiusura contrastata per i listini europei, mentre Wall Street procede in calo dopo aver registrato nella settimana precedente la miglior performance dal 2020.

Il Ftse Mib di Milano termina in rialzo dello 0,3% a 24.294 punti, lievemente positivo come il Ftse 100 di Londra (+0,5%). Deboli l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%), il Dax di Francoforte (-0,6%) e il Cac 40 di Parigi (-0,6%). Oltreoceano, il Dow Jones e il Nasdaq cedono lo 0,8% e lo S&P500 lo 0,25%, in scia ai toni restrittivi usati da Jerome Powell.

Il numero uno della Fed ha affermato che la banca centrale adotterà i “passi necessari” per far scendere l’inflazione, anche se ciò significa aumentare i tassi di interesse più rapidamente di quanto attualmente previsto e a livelli che potrebbero rallentare l’economia in generale.

In giornata è intervenuta anche Christine Lagarde, presidente della Bce, che ha escluso per il momento segnali di stagflazione, riconoscendo però che la guerra avrà un impatto sull’economia della zona euro, specialmente nel breve termine.

In settimana, focus anche sui colloqui che il presidente americano Joe Biden terrà con i leader europei prima del suo viaggio nel Vecchio Continente.

Nel complesso, l’azionario europeo ha annullato le perdite innescate dall’invasione russa in Ucraina, scommettendo sui negoziati di pace e su un recupero dei titoli fortemente deprezzati. Tuttavia, sembra lecito attendersi ancora volatilità in scia al proseguimento degli scontri e al nuovo rally delle materie prime, che pesa sulle prospettive di inflazione e di crescita.

Il conflitto e le sanzioni contro la Russia continuano a spingere i prezzi delle materie prime e in particolare le quotazioni del greggio. Il Brent (+7%) sale a 115,5 dollari e il Wti (+6,4%) a 109,6 dollari, dopo l’attacco dei ribelli yemeniti a un impianto saudita e mentre i paesi europei valutano un possibile embargo al petrolio russo.

Le aspettative sull’inflazione e una possibile frenata dell’economia si riflettono sull’obbligazionario, con un appiattimento della curva dei Treasury e una parziale inversione in alcuni tratti, che solitamente precede un rallentamento dell’economia. Intanto il rendimento del T-Bond è salito al 2,24% e il biennale ha superato il 2% per la prima volta da maggio 2019.

In forte rialzo il tasso sul decennale italiano, che si incrementa all’1,97%, con lo spread Btp-Bund a 153 punti base.

Sul Forex l’euro/dollaro scambia poco mosso a 1,103 e il cambio fra biglietto verde e yen rimane pressoché stabile a 119,2.

Tornando infine a Piazza Affari, tra le aziende più capitalizzate avanzano soprattutto petroliferi Tenaris (+6,1%), Cnh (+4,5%) e Leonardo (+2,9%), mentre arretrano Diasorin (-4,2%), Mediobanca ( -2,2%) e Iveco (-2%).