Mercati – Previsto avvio debole dopo rimbalzo della scorsa settimana

Le borse europee dovrebbero iniziare la seduta sotto la parità, in un contesto in cui i mercati continuano a monitorare gli sforzi diplomatici per mettere fine al conflitto tra Russia e Ucraina a quasi un mese dallo scoppio delle ostilità.

Chiusura in rialzo venerdì a Wall Street, trascinata soprattutto dal comparto tecnologico e sopravvivendo anche alla giornata di scadenze tecniche. Il Nasdaq ha guadagnato il 2%, lo S&P 500 l’1,2% e il Dow Jones lo 0,8%.

Nel complesso, i listini americani hanno messo a segno la miglior settimana dal novembre 2020, quella post elettorale del presidente Usa Joe Biden e dell’annuncio del lancio dei vaccini anti-Covid. Il Nasdaq è salito dell’8,2%, lo S&P 500 del 6,2% e il Dow Jones del 5,5%.

Tra i mercati asiatici, stamane, Shanghai oscilla sulla parità e Hong Kong lascia sul terreno l’1,2%. Chiusa Tokyo per festività.

L’azionario globale sembra volersi prendere una pausa dopo aver archiviato la miglior settimana dal 2020, con gli operatori che ora si interrogano se il rimbalzo della scorsa settimana e il calo della volatilità saranno duraturi.

Proseguono intanto le ostilità in Ucraina dopo che il governo di Kiev ha rifiutato la richiesta russa di consegnare Mariupol, mentre la Turchia ha dichiarato che le parti stanno facendo passi avanti nei colloqui per un cessate il fuoco.

Il mercato obbligazionario continua a mostrare segnali di cautela circa i rischi derivanti dalla guerra e dall’incremento dei tassi Usa. La curva dei rendimenti dei Treasury si sta appiattendo e invertendo in alcune porzioni, un indicatore secondo alcuni di un rallentamento dell’economia.

Gli investitori attendono oggi gli interventi del presidente della Bce, Christine Lagarde, e della Federal Reserve, Jerome Powell, a meno di una settimana dalla decisione dell’istituto di Washington di iniziare la campagna di rialzi di interesse per contrastare l’elevata inflazione.

Per quanto riguarda l’azionario, oggi Buzzi Unicem esce dal Ftse Mib, che ritorna a 40 titoli dopo il provvisorio sforamento per la scissione tra Cnh e Iveco. Stm distribuisce la cedola.