Nel 2021 i ricavi netti del gruppo RCS si sono fissati a 846,2 milioni (+12,9% a/a), beneficiando della crescita dei ricavi pubblicitari e, in parte, della realizzazione di alcuni eventi sportivi che nel 2020 non si erano potuti disputare.
La variazione dei ricavi include inoltre l’effetto positivo del consolidamento integrale del gruppo m-dis del 2021 (nel 2020 valutato con il metodo del patrimonio netto), pari a 44,2 milioni. Di segno contrario gli effetti della cessione in Spagna di Unidad Editorial Juegos (pari a 7,1 milioni) e del deconsolidamento dell’area pubblicità (relativi ai ricavi pubblicitari su prodotti editoriali terzi, pari a 10,9 milioni nel 2020).
“In considerazione del ruolo di principal (ai sensi del principio contabile internazionale IFRS 15) il gruppo RCS, anche dopo la nascita di CairoRCS Media, continua a riconoscere a conto economico i ricavi realizzati verso i clienti pubblicitari per i propri prodotti editoriali, mentre non sono più rappresentati nel bilancio consolidato i ricavi pubblicitari dei prodotti editoriali di terzi”, si legge in una nota.
I ricavi pubblicitari sono saliti a 348,3 milioni (+11,3%). L’aumento è riconducibile a tutte le aree di attività sia in Italia sia in Spagna. La raccolta pubblicitaria complessiva sui mezzi online si attesta a 154,7 milioni, raggiungendo circa il 44,4% del totale dei ricavi pubblicitari.
I ricavi editoriali e diffusionali sono saliti a 375,7 milioni (+9,3%), e includono 30,1 milioni di ricavi riferiti alla distribuzione di prodotti di editori terzi, a seguito del consolidamento integrale del gruppo m-dis.
I ricavi diversi sono risultati pari a 122,2 milioni (+31,3%), e includono anche l’effetto positivo sui ricavi diversi del consolidamento integrale, a partire dal 2021, del gruppo m-dis, pari a 14,1 milioni. All’incremento ha contribuito anche il ritorno alla normale calendarizzazione di alcuni eventi sportivi, che nel 2020 non era stato possibile svolgere. I ricavi diversi di Unidad Editorial diminuiscono di 4,6 milioni rispetto al 2020 essenzialmente per effetto del deconsolidamento della società Unidad Editorial Juegos, a seguito della cessione della stessa avvenuta ad inizio aprile.
L’Ebitda è salito a 144,5 milioni (+68%), grazie al calo dei costi operativi (in particolare quello del lavoro). La voce comprende oneri non ricorrenti per 3,8 milioni (in netto calo rispetto ai 14,5 milioni del 2020).
L’Ebit è aumentato a 96 milioni (+171,2%), dopo ammortamenti leggermente aumentati da 47,9 milioni a 48,4 milioni.
L’esercizio si è chiuso con un utile netto di 72,4 milioni (+128,4%).
Dal lato patrimoniale, a fine dicembre 2021 la società presenta liquidità finanziaria netta per 16,7 milioni (59,6 milioni a fine anno 2020). Includendo anche gli effetti dell’IFRS16, l’indebitamento finanziario netto ammonta a 144,9 milioni (214,5 milioni a fine anno 2020).
L’inizio del 2022 si è ancora caratterizzato per la diffusione della variante Omicron e la prosecuzione delle misure restrittive implementate dai governi sia in Italia che in Spagna. A partire dall’inizio del mese di febbraio la situazione ha iniziato a migliorare in entrambi i paesi consentendo l’accelerazione di una fase di progressiva rapida riduzione delle limitazioni.
A partire da fine febbraio 2022 il conflitto scoppiato in Ucraina e le sue conseguenze, anche in termini di sanzioni economiche applicate alla Russia e di impatti sull’economia e gli scambi, in particolare sulle filiere energetiche, produttive e logistiche, stanno determinando una situazione di generale significativa incertezza.
Il gruppo non presenta una esposizione diretta e/o attività commerciali nei confronti dei mercati colpiti dal conflitto e/o di soggetti sanzionati.
Con riferimento sia all’emergenza sanitaria che al conflitto in corso, lo sviluppo della situazione e i suoi potenziali effetti sulla evoluzione della gestione, che saranno oggetto di costante monitoraggio anche nel prosieguo dell’esercizio, non sono al momento ancora prevedibili in quanto dipendono, tra l’altro da un lato dall’evoluzione della situazione sanitaria e dall’efficacia delle misure pubbliche, anche economiche, implementate e dall’altro dall’evoluzione e durata del conflitto in Ucraina e dei suoi effetti geopolitici.
In considerazione delle azioni già messe in atto e di quelle previste, in assenza di un nuovo peggioramento delle condizioni sanitarie e/o di un aggravio delle conseguenze riconducibili alla prosecuzione del conflitto in Ucraina e/o di ulteriori incrementi dei costi di alcune materie prime, il gruppo ritiene che sia possibile porsi l’obiettivo di confermare nel 2022 margini (Ebitda) in linea con quelli realizzati nel 2021 ed un conseguente ulteriore miglioramento della posizione finanziaria netta.
L’evoluzione dell’emergenza sanitaria, del conflitto in corso e della situazione generale dell’economia e dei settori di riferimento potrebbe, tuttavia, condizionare il pieno raggiungimento di questi obiettivi.