CrowdFundMe – Migliora la gestione operativa nel 2021

CrowdFundMe ha archiviato il 2021 con ricavi pari a 1,3 milioni (+54,6% a/a), migliore risultato nella storia della società. Un risultato ascrivibile all’aumento della raccolta, salita a 27,5 milioni (+58%).

L’Ebitda si è attestato a 201 mila euro (-504 mila euro nel 2020). Un risultato reso possibile grazie alla capacità di ottimizzare la struttura dei costi, oltre che di creare nel corso degli anni una piattaforma online efficiente e facilmente fruibile.

L’Ebit ha ridotto il deficit a 39 mila euro (-740 mila euro nel 2020), dopo avere contabilizzato ammortamenti e svalutazioni in leggera crescita da 236 mila euro a 240 mila euro.

L’esercizio si è chiuso con una perdita netta in calo a 46 mila euro (-748 mila euro nel 2020).

Dal lato patrimoniale, al 31 dicembre 2021 la società presenta liquidità finanziaria netta per 985 mila euro (cassa netta per 645 mila euro a fine 2020), grazie al buon andamento dell’attività operativa.

Nel 2021 per CrowdFundMe si segnala una crescita della raccolta media, arrivata a 727 mila euro contro i 513 mila euro del 2020 (+41,6%) e i 456 mila euro del 2019. Un altro KPI significativo per l’attività riguarda il numero di investimenti, che l’anno scorso sono saliti a quota 6.316 contro i 4.735 del 2020 (+33,5%). Ed è aumentato anche il chip medio, da 3.684 euro a 4.363 euro (+18,4%), a ulteriore testimonianza che la clientela ritiene sempre più affidabile la finanza alternativa di CrowdFundMe ed è disposta a rischiare capitali crescenti investendo in un maggior numero di emittenti.

All’inizio del 2022 si nota un’accelerazione dei processi per favorire la dematerializzazione delle quote delle Srl. Tale innovazione, in sinergia con il Crowdinvesting, sarebbe un’evoluzione fondamentale per l’ecosistema nazionale di start-up e PMI, che avrebbero un maggiore accesso ai capitali. Gli investitori, inoltre, beneficerebbero di un sistema molto più liquido.

Relativamente al contesto internazionale, CrowdFundMe monitora attentamente lo sviluppo del conflitto tra Russia e Ucraina, con il pensiero rivolto innanzitutto agli aspetti umanitari. Dal punto di vista delle ripercussioni economiche mondiali, la società non è esposta all’aumento dei prezzi di gas, energia e materie prime.

Il conflitto e il clima di incertezza che ne è derivato, tuttavia, hanno impattato sul contesto finanziario globale, generando un calo dei mercati. Tale situazione si è in parte riflessa sul Crowdinvesting, causando un rallentamento degli investimenti che si stima verrà recuperato nel resto dell’anno.

Nel corso del 2022, CrowdFundMe prevede un ulteriore consolidamento del fatturato, oltre che la possibilità di crescita per linee esterne, attraverso l’individuazione di potenziali società target strategiche.

Inoltre, ci si attende uno sviluppo degli strumenti finanziari obbligazionari, che permettono agli investitori di diversificare il portafoglio con strumenti a rendita cedolare (minibond).

Nel corso dell’anno è anche previsto un progressivo aumento delle transazioni tramite CFM Board, uno strumento che permette di monetizzare i propri asset di Crowdinvesting anche nel breve termine. Nei primi mesi del 2022, CrowdFundMe ha già concluso importanti round.

CrowdFundMe ritiene che, in considerazione dei sopracitati fattori esogeni ai tempi non prevedibili, le previsioni economico finanziarie, contenute nel comunicato stampa del 22 novembre 2019 e nel relativo piano industriale al 2022, per l’esercizio 2022 non sono più da ritenersi raggiungibili, pur confermando il proseguimento del trend di crescita registrato dalla società negli ultimi anni. Ogni eventuale opportuno aggiornamento in merito sarà prontamente valutato e comunicato dalla società.

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