FUM – Ricavi record nel 2021, prevista crescita double-digit nel 2022. Impatto crisi Ucraina marginale

Nel 2021 il Gruppo ha registrato il miglior risultato di sempre in termini di vendite superando i 65 milioni di ricavi, riportando la redditività al 38% sui livelli pre-Covid. Un trend che ha beneficiato del recupero sia in Italia sia all’estero, a dimostrazione del successo della strategia di internazionalizzazione, e che è atteso proseguire anche quest’anno. Per il 2022, FUM prevede ricavi in crescita del 10% con un Ebitda margin in ulteriore miglioramento, anche grazie all’esposizione solo indiretta a Russia e Ucraina e all’impatto marginale dell’aumento dei costi di materie prime ed energia.

“Siamo molto soddisfatti dei risultati 2021, anno in cui nonostante il perdurare del contesto pandemico abbiamo registrato il record di vendite della nostra storia e un ritorno agli importanti livelli di redditività pre-Covid.”

Così commenta Alberto Franchi, Presidente e Amministratore delegato di Franchi Umberto Marmi, i conti dello scorso esercizio, che hanno confermato il solido rimbalzo della domanda dimostrando il successo della strategia di sviluppo sui mercati internazionali intrapresa dalla società.

Da segnalare, inoltre, che il 2021 è stato caratterizzato “dall’acquisizione del 50% della Ingegner Giulio Faggioni Carrara, la più importante della nostra storia e che ci ha permesso di rafforzare la nostra posizione di leaderhip nel segmento delle qualità ad altissimo valore aggiunto come il Calacatta e lo Statuario”.

Nel dettaglio, ricavi sono cresciuti del 28% a 65,3 milioni superando anche il dato del 2019, mentre l’Ebitda adjusted ha segnato un +35% a 24,7 milioni con una redditività salita al 37,9% (35,7% nel 2020).

L’esercizio si è chiuso con un utile netto pari a 10,4 milioni rispetto ai 10,3 milioni del 2020, condizionato negativamente dalla valorizzazione dell’incremento del fair value del warrant in circolazione pari a 2,4 milioni, mentre il valore raggiunto nel 2020 aveva beneficiato di un recupero fiscale legato a perdite pregresse derivanti dalla fusione con The Spac.

In considerazione dei risultati raggiunti, il Cda ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,25 euro per azione, pari a un ammontare complessivo di oltre 8 milioni e un payout ratio di circa il 79%.

Ricavi record grazie al recupero in Cina e Italia

Alla crescita dei ricavi hanno contribuito in particolare il significativo recupero delle vendite in Italia e in Cina, oltre al mix generale in linea alla strategia del Gruppo mirata a rafforzare il presidio sui mercati esteri, tramite una politica commerciale volta a posizionare i propri prodotti nel segmento del lusso.

In particolare, nel 2021 i ricavi realizzati in Cina hanno evidenziato un incremento di oltre il 100% raggiungendo i 17,1 milioni, pari al 26% del fatturato totale, a dimostrazione della forte ripresa economica che ha caratterizzato il mercato cinese nel corso dell’anno.

Un risultato ancor più rilevante se si considera che le vendite del 2021 in Cina hanno superato del 5% anche i livelli raggiunti nel 2019 pre-pandemia nel 2019 pari a 16,3 milioni.

L’Italia, invece, ha registrato un incremento del 13% rispetto al 2020 raggiungendo i 27,3 milioni, pari al 42% dei ricavi totali, a conferma della significativa ripresa in atto non solo sui mercati internazionali ma anche su quello domestico.

A ciò si aggiunge l’andamento positivo negli Stati Uniti dove “la scorsa estate abbiamo aperto lo showroom a New York e nei primi mesi di attività abbiamo conseguito risultati considerevoli aggiudicandoci, fra le altre, l’importante commessa per il progetto di rinnovamento del Waldorf Astoria di New York (l’iconico hotel di Manhattan)”.

Da segnalare, infine, il contributo dei paesi del Golfo, area in cui “abbiamo rafforzato il nostro presidio negli ultimi anni portando il fatturato a quasi il 10% del totale, rispetto all’1-2% a cui viaggiavamo storicamente”.

Il miglioramento del mix spinge la redditività sui livelli pre-Covid

A livello di margini, l’Ebitda adjusted è salito del 35% a 24,7 milioni riportando la redditività in linea ai livelli pre-Covid al 37,9% (35,7% nel 2020) grazie all’aumento dei volumi e, in particolare, alla crescita delle qualità a maggior valore aggiunto.

Risultato reso possibile anche dal contributo di Ingegner Giulio Faggioni, società acquisita al 50% nel gennaio 2021 e che ha garantito un’importante fonte di approvvigionamento di marmo di elevata qualità.

“Il mix dei nostri prodotti e il nostro posizionamento nel segmento high-end, oltre alle acquisizioni effettuate nel corso degli anni, ci hanno consentito una salvaguardia dei margini su livelli di assoluto riguardo anche durante la pandemia” conferma Franchi.

Fra i principali prodotti venduti ci sono il Calacatta e lo Statuario, che rappresentano oltre il 53% dei ricavi totali rispetto al 47% registrato nel corso del 2020. In particolare, il Calacatta ha segnato un +35% a 17,8 milioni, mentre lo Statuario ha registrato un +52% a 16,5 milioni, a dimostrazione della bontà della strategia di posizionamento di FUM sui prodotti ad alto valore aggiunto quale importante driver di successo sui mercati internazionali.

Un business che garantisce, inoltre, una significativa generazione di cassa, con un free cash flow operativo nel 2021 pari a 23,7 milioni che ha parzialmente mitigato gli esborsi per investimenti e il pagamento di dividendo.

L’indebitamento finanziario netto è risultato pari a 22,5 milioni rispetto alla disponibilità di cassa per 1 milioni al 31 dicembre 2020, riflettendo soprattutto il significativo investimento per l’acquisizione dell’Ingegner Giulio Faggioni Carrara.

Outlook 2022: impatto limitato dalla crisi Ucraina

Per quanto riguarda le previsioni per l’esercizio in corso, l’inizio del 2022 ha registrato un trend di crescita dei ricavi e della marginalità di primo livello rispetto al corrispondente periodo del 2021, in linea con le aspettative formulate dal management della Società che prevedono per quest’anno una crescita di circa il 10% dei ricavi.

“Un target che contiamo di raggiungere nonostante le recenti tensioni internazionali e l’imprevedibile sviluppo degli scenari legati alla guerra fra Russia e Ucraina creino un’incertezza macroeconomica generalizzata”.

FUM ha comunque precisato di aver un’esposizione molto limitata nei paesi coinvolti nel conflitto, avendo realizzato vendite pari a 0 nel 2021 e pari a circa 100.000 euro nel 2020.

Operando in un settore di nicchia del lusso, inoltre, “non ci attendiamo significativi impatti da un peggioramento del quadro congiunturale, grazie alla caratteristiche anticicliche del nostro business così come dimostrato dalla buona resilienza dei risultati anche durante la crisi pandemica”.

L’ulteriore crescita dei ricavi dovrebbe essere accompagnata dal mantenimento di una redditività in linea ai valori raggiunti nell’ultimo anno. Nei primi mesi del 2022, il forte incremento dei prezzi delle materie prime e dell’energia non ha avuto un impatto significativo sull’operatività della Società, con l’alto valore aggiunto dei prodotti che consente di diluire i maggiori costi e un pass through sugli utilizzatori finali.

Confermata la strategia di sviluppo internazionale e M&A

Il management appare quindi fiducioso che la progressiva eliminazione delle restrizioni pandemiche contribuirà a sostenere la domanda, continuando a mantenere il focus sulla crescita della topline e puntando a confermare un livello di redditività eccezionale in ulteriore miglioramento.

“Intendiamo proseguire il percorso di espansione internazionale rafforzando il presidio su tutti i mercati, portando avanti la strategia che avevamo pianificato già due anni fa e che è stata giocoforza parzialmente rallentata dallo scoppio della crisi Covid”.

“Le prospettive per i prossimi anni sono molto positive” spiega l’Ad. “I nostri piani di sviluppo prevedono un solido percorso di crescita che basa le proprie fondamenta sull’incremento delle vendite, sia nei nostri mercati principali (Cina e USA) sia sui mercati emergenti (Australia, Vietnam e paesi del Golfo).”

Il tutto senza contare la possibilità di crescere ulteriormente per linee esterne, con l’obiettivo di consolidarsi nel mercato dell’approvvigionamento, come avvenuto con l’operazione Faggioni, e guardando alle opportunità di acquisizioni di competitor in un’ottica di consolidamento del settore.

“Se guardiamo allo storico dell’azienda, ogni anno abbiamo portato a casa qualcosa e anche quest’anno stiamo valutando diverse opportunità”.

In particolare, cona la Ingegner Giulio Faggioni Carrara FUM si è garantita una rilevante fonte di approvvigionamento di marmo di elevata qualità (Calacatta e Statuario), migliorando così sia il proprio posizionamento competitivo che le attese di redditività futura.

A inizio 2022, invece, la Società ha annunciato di aver acquisito il 51% di Recovery Stone, che si focalizzerà sulle attività di trasformazione e risanamento blocchi e lastre, in linea con quanto previsto dal piano strategico.

“Si tratta di tipologie di lavorazioni innovative che prima esternalizzavamo parzialmente. Abbiamo fatto un accordo con un’importante azienda locale (Il Fiorino) e stiamo costruendo un impianto che andrà in funzione entro settembre e che lavorerà a pieno regime, migliorando la qualità dei nostri prodotti e i nostri livelli di redditività”.

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