Nel 2021 Gvs ha realizzato ricavi consolidati pari a 338,1 milioni, in calo del 6,9% rispetto al 2020, ma in crescita del 9% sterilizzando l’effetto delle vendite di “disposable mask” per il Covid-19.
Su base normalizzata l’EBITDA si è attestato a 107,9 milioni (-25,1%), con un margine del 32%, mentre l’EBIT è stato pari a 89,3 milioni (-30,6%).
L’esercizio si è chiuso con un utile netto normalizzato di 75,4 milioni rispetto a 87,2 milioni del 2020.
Sul fronte patrimoniale l’indebitamento finanziario netto cifra in 107,8 milioni (incluso effetto IFRS 16 per 11,4 milioni; 8,8 milioni al 31 dicembre 2020) rispetto alla posizione positiva di 31,6 milioni al 31 dicembre 2020.
La proposta di destinazione dell’utile generato nell’esercizio 2021 non prevede la distribuzione di dividendi, a supporto della strategia di crescita del gruppo.
Per il 2022 Gvs stima di consolidare una moderata crescita in termini di fatturato rispetto al 2021, assorbendo quindi positivamente la riduzione dei valori straordinari registrati in corso di anno per la vendita di “disposable mask”, anche grazie al contributo positivo delle acquisizioni più recenti. In termini di EBITDA margin è attesa una limitata diluizione per effetto delle stesse acquisizioni.
L’obiettivo al 2025 della società è di raggiungere un CAGR dell’11% in termini di crescita organica e di un 7% di crescita per acquisizioni rispetto al 2019, ultimo anno di riferimento prima degli effetti straordinari legati al Covid19. L’obiettivo conferma la strategia di crescita per acquisizioni in aggiunta al consolidamento del trend di sviluppo organico.