Mercati – Previsto avvio poco mosso dopo Powell più falco

Le borse europee dovrebbero iniziare la seduta caute, con i mercati che guardano alla possibilità di un ritiro più rapido del previsto degli stimoli monetari continuando al contempo a monitorare l’evolversi della crisi in Ucraina.

Chiusura debole ieri a Wall Street dopo i guadagni della scorsa settimana, con i principali indici americani che sono però riusciti a limitare le perdite. Il Dow Jones ha perso lo 0,6% e il Nasdaq lo 0,4%, mentre lo S&P 500 è rimasto invariato.

Tra i mercati asiatici, stamane, Tokyo ha guadagnato l’1,5%, alla riapertura dopo la pausa per festività di ieri. Shanghai avanza dello 0,2% e Hong Kong del 2,9%, mentre salgono le aspettative sul fatto che il governo cinese lancerà misure per rilanciare l’economia.

L’elevata inflazione, alimentata ulteriormente dall’incremento dei prezzi delle commodity seguito allo scoppio della guerra, ha aumentato la pressione sulle banche centrali per accelerare una stretta monetaria, facendo temere una conseguente frenata dell’economia.

Nel suo intervento di ieri, il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha aperto la porta a rialzi dei tassi di interesse di 50 punti base nel prossimo meeting del Fomc se necessario.

La scorsa settimana, l’istituto di Washington ha alzato il costo del denaro di un quarto di punto percentuale e segnalato sei ulteriori interventi della stessa entità per il resto dell’anno.

Continuano intanto le tensioni sui mercati obbligazionari, dopo che i rendimenti Usa a breve scadenza ieri hanno registrato una delle maggiori impennate giornaliere dell’ultimo decennio.

Il differenziale tra il tasso del Treasury a cinque anni e quello del trentennale è sceso intorno ai minimi dal 2007, un segno dei timori che le strette della Fed rallenteranno la crescita dell’economia.

Tra le materie prime prosegue la corsa delle quotazioni del greggio con l’Unione europea che sta valutando l’ipotesi di un embargo del petrolio russo come fatto dagli Usa, mentre secondo il governo sauditi gli attacchi dei ribelli yemeniti agli impianti produttivi potrebbero impedire le regolari esportazioni.

Per quanto riguarda l’azionario, da seguire Leonardo dopo l’annuncio della cessione del business Global Enterprise Solutions per 450 milioni di dollari.