Nel 2021 SIT ha realizzato ricavi per 380,5 milioni, in crescita del 18,6% rispetto ai 320,7 milioni del 2020 (+12,5% a parità di perimetro). I ricavi dell’esercizio 2021 comprendono le vendite di Janz, società portoghese operante nel Water Metering acquisita alla fine del 2020, che nel primo esercizio di consolidamento ha realizzato vendite per 19,8 milioni.
Le vendite della Divisione Heating hanno segnato un +19,8% a 249 milioni (+20,2% a parità di cambi), con un +3,6% a 77,4 milioni nel solo quarto trimestre.
Le vendite della Divisione Metering, invece, hanno segnato un +12,1% a 76,9 milioni, di cui 57,1 milioni (-16,7%) legate allo Smart Gas Metering. Tale andamento, come da previsione, è dovuto alla contrazione del mercato italiano causa l’avanzata fase della prima sostituzione del parco installato completata per oltre l’80%.
Il Water Metering, il nuovo settore di attività del gruppo a seguito dell’acquisizione della società portoghese Janz realizzata a fine dicembre 2020, ha registrato vendite pari a 19,8 milioni. Tali vendite hanno riguardato contatori finiti per 9,3 milioni e componenti per 9,1 milioni.
A livello di margini, l’Ebitda è amentato del 17,4% a 51,2 milioni con una marginalità sostanzialmente stabile al 13,5%, mentre l’Ebit ha segnato un +24% a 24,3 milioni nonostante l’incremento dell’11,8% a 26,9 milioni della voce ammortamenti e svalutazioni.
Gli oneri finanziari ammontano a 14,1 milioni in aumento rispetto all’esercizio precedente di 10,1 milioni, includendo 9 milioni relativi all’incremento del fair value sui Warrant ed oneri straordinari legati alle operazioni di rifinanziamento per 1 milione. Gli oneri finanziari netti adjusted, ovvero al netto delle citate operazioni straordinarie e delle variazioni di fair value, nel 2021 ammontano a 3,7 milioni in linea con l’esercizio precedente.
Le imposte di periodo ammontano a 3,1 milioni rispetto a 2,8 milioni del 2020. L’ammontare è al netto dell’effetto positivo di un provento non ricorrente, pari a 1,7 milioni, relativo all’accordo raggiunto con l’Agenzia delle Entrate sul calcolo del contributo economico dei beni immateriali (c.d. regime opzionale del Patent Box) oltreché alla riduzione del risultato ante imposte rispetto al periodo precedente.
L’utile netto del periodo è pari a 8,2 milioni contro 13,2 milioni del 2020. L’utile netto adjusted, al netto degli effetti non ricorrenti sopra descritti, è aumentato del 21,6% a 16,3 milioni.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è diminuito a 107 milioni dai 116 milioni al 31 dicembre 2020, dopo un cash flow operativo pari a 27,2 milioni e dopo investimenti per 26,1 milioni.
Con riferimento alla situazione politica conseguente all’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo, gli impatti sull’operatività del gruppo SIT sono in corso di continuo monitoraggio. I ricavi 2021 realizzati direttamente in Russia e Ucraina ammontano a circa 5% dei ricavi consolidati, interamente riferiti al business della Divisione Heating.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, anche nei primi mesi del 2022 perdurano le tensioni sia nei prezzi che nella disponibilità delle materie prime e dei componenti elettronici a cui si aggiunge l’ulteriore incertezza politica ed economica derivante dalla crisi Russia/Ucraina.
Questa situazione di accresciuta incertezza, si legge nel comunicato, non rende opportuno fornire previsioni puntuali sull’andamento economico finanziario dell’esercizio 2022.
SIT rimane comunque confidente nei trend fondamentali sui quali basa la crescita, e la sua leadership di mercato e tecnologica: la transizione energetica verso minori emissioni e soluzioni hydrogen-ready; efficientamento energetico supportato anche dagli incentivi; l’ottimizzazione dei consumi idrici mediante nuovi sistemi di misurazione; la sostituzione dei contatori gas per il mercato domestico e la capacità del gruppo di trasferire ai clienti gli incrementi dei costi derivanti dal nuovo contesto inflattivo.