Il Ftse Italia Banche termina con un rialzo dell’1,5% e in linea all’analogo indice europeo (+1,9%), sostenendo anche il Ftse Mib (+1%).
In primo piano restano le tensioni internazionali tra Russia e Occidente sulla questione Ucraina, dopo l’attacco russo nel Paese ordinato dal presidente Vladimir Putin. Condanne unanimi per l’azione del Cremlino sono arrivate dalle potenze occidentali, che hanno varato pesanti sanzioni contro Mosca, con gli Usa e l’UE in testa. Sullo sfondo resta la speranza di trovare una soluzione facendo ricorso alla diplomazia.
Una situazione che accentua le preoccupazioni per la crescita dell’economia globale, già minacciata dall’elevata inflazione.
In questo scenario, con lo spread rimasto in area 150-155 pb, sul comparto bancario sono tornati gli acquisti.
Sul Ftse Mib bene UniCredit (+1,7%) e Intesa Sanpaolo (+1,6%), che hanno rassicurato sugli impatti legati alla presenza in Russia.
Sul Mid Cap frena Mps (-0,4%), in attesa delle prime mosse del neo Ad Luigi Lovaglio e di novità sulle interlocuzioni tra il Tesoro e l’UE per la proroga della presenza pubblica nel capitale. Ok Popolare di Sondrio (+1,8%), il cui cda ha deciso di rinviare la presentazione del nuovo piano industriale.
Sullo Small Cap sottotono Carige (-0,1%), per cui è stata trovata una soluzione con l’ingresso nel gruppo Bper. Bene Banca Finnat (+1,9%), che sta portando avanti l’implementazione del piano strategico.