Poste Italiane ha archiviato il 2021 con ricavi pari a 11.220 milioni (+6,6% a/a). Il risultato operativo e l’utile netto si sono attestati rispettivamente a 1.846 milioni (+21,1%) e a 1.580 milioni (+31%).
“Stiamo attuando una strategia anti-fragile che ci consente di adattarci e di reagire con successo a questa fase di forte incertezza, una strategia che ci ha permesso di superare i nostri obiettivi del 2021 in termini di ricavi, risultato operativo e utile netto. Poste Italiane ha ottenuto risultati rilevanti, migliorando i propri numeri sia rispetto al 2020 che al 2019. Guardando, inoltre, agli ultimi 5 anni, abbiamo costantemente superato gli obiettivi del piano strategico, con l’utile netto del 2021 quasi raddoppiato rispetto al 2017″.
È con queste parole che Matteo Del Fante, Ceo di Poste Italiane, ha commentato i conti del 2021.
“La trasformazione industriale iniziata con il piano “Deliver 2022” e proseguita con il piano “24SI” ha permesso di migliorare le performance dell’azienda, facendo leva sulla piattaforma di distribuzione omnicanale integrata del gruppo.
Forti dei risultati conseguiti sul mercato dei pacchi, stiamo ora diversificando la nostra attività per diventare un operatore logistico ad ampio raggio, anche attraverso opzioni di crescita inorganica quali l’acquisizione di Plurima, focalizzata sulla nuova nicchia di mercato della logistica ospedaliera in rapida espansione. I nostri nuovi canali abilitati su digitale e il network Business to Business to Consumer sostengono una solida crescita di ulteriori ricavi.
Abbiamo raggiunto una media di 20 milioni di interazioni giornaliere, principalmente provenienti dai tutti i nostri nuovi canali, tra cui la rete PuntoPoste, a dimostrazione dell’enorme potenziale che la nostra base clienti può garantire per il futuro.
Recentemente abbiamo lanciato nuove iniziative strategiche, che ci consentono di rivedere al rialzo i nostri obiettivi per il 2022. Abbiamo firmato un accordo per acquisire il 100% di LIS al fine di consolidare la nostra crescita nel business dei pagamenti di prossimità e rafforzare l’offerta di acquiring e di prodotti per le PMI, in linea con la strategia omnicanale integrata al centro del nostro Piano.
“Abbiamo dimostrato di saper affrontare e superare con successo scenari di stress e siamo convinti di essere in condizioni migliori rispetto al mercato per far fronte alla situazione attuale”, ha aggiunto il manager.
I ricavi totali si sono fissati a 11.220 milioni (+6,6% a/a), nonostante il contesto ancora condizionato dal Covid-19. Nel solo quarto trimestre la voce è ammontata a 2.775 milioni (-6,4%).
Il settore dei servizi finanziari ha registrato un giro d’affari in calo a 4.783 milioni (-3,3%), a causa del calo del margine di interesse si è ridotto per l’impatto relativo alla compressione dei rendimenti, parzialmente compensato da maggiori depositi e dal contributo positivo rinveniente dagli investimenti nei crediti d’imposta. L’andamento ha poi risentito della riduzione delle commissioni di distribuzione sul risparmio postale, in parte compensato dall’aumento di quelle sui prestiti personali e sui mutui ipotecari. In calo i ricavi da servizi di incasso e pagamento, mentre sono salite le commissioni da risparmio gestito. Nel solo quarto trimestre la voce è ammontata a 1.088 milioni (-19,4%).
I ricavi generati dai servizi postali e commerciali sono saliti a 3.685 milioni (+15,1%), influenzati positivamente dalla ripresa dei volumi su tutte le linee di prodotto, dai pacchi alla corrispondenza, e dal consolidamento di Nexive. Nel solo quarto trimestre la voce è ammontata a 405 milioni (+31,7%).
Il settore assicurativo ha registrato una raccolta premi netta in crescita a 1.870 milioni (+13,9%); andamento che ha beneficiato della performance positiva del ramo vita e nonostante il leggero calo registrato dal segmento danni. I ricavi sono stati spinti dall’aumento dei volumi e da prodotti multiramo a margini più elevati. Nel solo quarto trimestre la voce è ammontata a 415 milioni (-7,9%).
I ricavi riferiti ai pagamenti digitali hanno toccato 882 milioni (+19,7%), sostenuti dall’aumento del numero dei pagamenti con le carte e dei volumi delle transazioni con carte, nonché dalla crescita dei ricavi delle telecomunicazioni e delle altre tipologie, oltre che dalla crescita dell’e-commerce. Nel solo quarto trimestre la voce è ammontata a 263 milioni (+22%).
I costi operativi sono aumentati a 9.374 milioni (+4,1%), con un attento bilanciamento tra la razionalizzazione dei costi (stabili le spese per il personale con la riduzione del numero di FTE) e il supporto alla crescita del business.
L’Ebit, pertanto, si è attestato a 1.846 milioni (+21,1%). Nel solo quarto trimestre la voce è ammontata a 230 milioni (-17,6%).
L’esercizio si è chiuso con un utile netto di 1.580 milioni (+31%). Nel solo quarto trimestre la voce è ammontata a 405 milioni (+31,7%).
A fine dicembre 2021, il totale delle masse gestite/amministrate dal gruppo ammonta a 586 miliardi (+17 miliardi rispetto al 31 dicembre 2020), a seguito di una maggiore raccolta netta totale record pari a 15,1 miliardi e di un effetto positivo sui valori di mercato degli attivi pari a 2,3 miliardi.
Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta consolidata al 31 dicembre 2021 è positiva per 7.158 milioni (liquidità finanziaria netta per 6.855 milioni a fine 2020).
Sul fronte della solidità patrimoniale, al 31 dicembre 2021 il Solvency II del gruppo Poste Vita si attesta al 261% (279% al 31 dicembre 2020), con le misure transitorie che forniscono un cuscinetto aggiuntivo di ulteriori 24 p.p. per far fronte in futuro alla potenziale volatilità del mercato.
Nel corso del 2021, il gruppo ha accelerato il trend previsto di ripresa, conseguendo risultati superiori alle attese e ai livelli pre-pandemici del 2019. Il trend dell’inflazione registrata principalmente nell’ultima parte del 2021, la pressione sui prezzi delle materie prime e le recenti vicende di politica internazionale che coinvolgono la Russia e l’Ucraina, introducono incertezza e turbolenza nei mercati.
Il gruppo si approvvigiona e compete principalmente nell’ambito del mercato domestico, non ha unità produttive dislocate nei Paesi colpiti dal conflitto, o limitrofi, e ha limitati rapporti commerciali con i paesi colpiti dal conflitto; pertanto, non ha ripercussioni dirette che potrebbero comportare impatti significativi sui vari business o ripercussioni di rilievo sulla propria redditività.
La volatilità dei mercati finanziari potrebbe modificare le scelte di investimento della clientela, orientandole verso prodotti maggiormente liquidi o comunque meno esposti agli andamenti dei mercati finanziari; il gruppo ha storicamente dimostrato resilienza nei momenti di turbolenza finanziaria, affermandosi anzi come un “porto sicuro” per i risparmiatori, grazie a un portafoglio di offerta finanziaria che continuerà a mantenere, anche in futuro, il risparmio postale al centro della strategia.
La struttura dei costi del gruppo include un’esposizione limitata nei confronti dei settori caratterizzati da elevata pressione sui prezzi e i rincari fino ad oggi osservati non hanno generato effetti economici significativi o criticità rilevanti sui processi operativi.
In data 23 marzo 2022, Poste Italiane ha presentato alla comunità finanziaria l’aggiornamento del Piano Strategico “2024 Sustain & Innovate Plus” nel quale il gruppo conferma l’obiettivo di accompagnare il Paese in una crescita responsabile, inclusiva e sostenibile, attraverso anche un percorso di trasformazione digitale che fa leva sui significativi investimenti in tecnologia pianificati, volti a contribuire a colmare il digital divide geografico e generazionale del Paese.
Rimarrà strategico lo sviluppo dei segmenti del risparmio assicurativo e del Risparmio Postale, grazie anche alla nuova convenzione con Cassa Depositi e Prestiti; pianificati investimenti per supportare la crescita dei pacchi, dei pagamenti digitali e della protezione con offerte mirate a ridurre la sottoassicurazione del Paese.
L’acquisizione di LIS accelererà la realizzazione della strategia omnicanale del gruppo, favorendo la transizione verso i pagamenti digitali e consolidando la crescita nel business del proximity payment.
A supporto della ripresa economica, di concerto con le Istituzioni, Poste Italiane proseguirà nell’acquisto dei crediti di imposta che consentiranno al gruppo di incrementare la flessibilità nella gestione del portafoglio investimenti, in un perdurante contesto di mercato di bassi tassi di interesse.
In linea con il piano strategico, il gruppo intende entrare nel mercato dell’energia per la fine del 2022, in funzione dello scenario di mercato e delle opportunità di business, mediante la proposizione di un’offerta equa, competitiva e di semplice comprensione e un approvvigionamento da fonti “green”.
L’impegno verso la trasformazione ecologica prevede importanti iniziative e investimenti tra cui l’efficientamento energetico degli immobili, la riduzione delle emissioni della flotta aziendale e il fotovoltaico. Tali azioni accompagneranno il gruppo verso la c.d. “carbon neutrality” prevista entro l’anno 2030.