First Capital – Utile netto a 26,7 mln nel 2021

First Capital, al 31 dicembre 2021, ha registrato un patrimonio netto consolidato pari a 88 milioni (56,8 milioni a fine 2020). L’incremento è prevalentemente imputabile all’incremento del valore delle principali partecipazioni in portafoglio nel periodo e alla conversione del POC FIC, al netto della distribuzione di dividendi per 0,6 milioni e dell’acquisto netto di azioni proprie per 2,3 milioni.

I proventi sono ammontati complessivamente a 2,7 milioni (2,1 milioni nel 2020) e sono rappresentati da plusvalenze nette da cessione di attività finanziarie per 1,5 milioni (1,4 milioni nel 2020), interessi attivi e cedole per 0,6 milioni (0,6 milioni nel 2020) e da dividendi per 0,5 milioni (0,1 milioni nel 2020).

Ha inoltre impattato positivamente sul conto economico la valutazione al patrimonio netto della partecipazione collegata in Industrie Chimiche Forestali, che ha generato un utile di 0,5 milioni (1,4 milioni nel 2020) e, soprattutto, l’incremento netto di fair value del portafoglio per 29,8 milioni (9,5 milioni nel 2020). Il principale contributo all’incremento di fair value del portafoglio nell’esercizio è pervenuto dalla crescita di valore delle partecipate Intred, Orsero, Labomar e Cy4Gate, le cui variazioni di fair value nel periodo sono state pari rispettivamente a 13,9 milioni, 5,1 milioni, 2,5 milioni e 2,4 milioni.

I costi di struttura si sono fissati a 2,2 milioni (1,8 milioni nel 2020) e sono rappresentati principalmente dai compensi per gli organi sociali e del personale, pari a 1,5 milioni (1,2 milioni nel 2020) e spese amministrative pari a 0,6 milioni (0,6 milioni nel 2020).

Sono stati registrati inoltre interessi passivi per 2,2 milioni, legati prevalentemente al prestito obbligazionario convertibile “First Capital Cv 2019-2026 3,75%” e in parte ai titoli di debito “V.F. Adhesives 2020-2025” e al prestito obbligazionario convertibile “First4Progress Cv 2021-2026″.

L’esercizio è stato archiviato con un utile netto di 26,7 milioni (7,9 milioni nel 2020).

Dal lato patrimoniale, al 31 dicembre 2021 il totale attivo ammonta a 126,6 milioni (88,2 milioni a fine 2020). Le principali voci sono rappresentate per 87,8 milioni da attività finanziarie al fair value con impatto a conto economico (47,5 milioni al 31 dicembre 2020), per 11,9 milioni da attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva (11,6 milioni a fine 2020), per 11,1 milioni da partecipazioni (8,8 milioni al 31 dicembre 2020) e per 14 milioni da cassa e liquidità disponibile (18,9 milioni a fine 2020).

I debiti finanziari, pari a 33,4 milioni (27,9 milioni al 31 dicembre 2020), si riferiscono per 18 milioni al prestito obbligazionario convertibile “First Capital cv 2019-2026 3,75%” e per 4,9 milioni ai titoli di debito emessi dal veicolo di investimento del gruppo V.F. Adhesives, il veicolo di investimento del Gruppo che detiene la partecipazione in Industrie Chimiche Forestali, e per 2 milioni a finanziamenti bancari a medio termine a servizio dell’investimento in Labomar.

A livello globale, il 2022 si era aperto con prospettive di crescita moderata che sembrava destinata a proseguire nell’anno, nonostante diversi fattori di incertezza, quali l’evoluzione della pandemia, l’inflazione, le difficoltà nelle catene di fornitura globali e la dichiarata riduzione degli stimoli monetari.

In questo contesto, l’invasione russa dell’Ucraina, iniziata a fine febbraio 2022 e tuttora in corso, rappresenta uno dei maggiori shock geopolitici dell’ultimo ventennio; il conflitto, che ha innescato un’elevata volatilità sui mercati finanziari e una corsa al rialzo dei prezzi delle materie prime e dell’energia, con riflessi sull’incremento dell’inflazione, sta cambiando le prospettive economiche per l’anno in corso in modo piuttosto rapido, prefigurando oggi non solo una minore crescita in Europa e in Italia, ma rendendo verosimile il rischio di scivolare verso la stagflazione.

I principali indici azionari globali hanno generalmente registrato variazioni negative rispetto al 31 dicembre 2021, parzialmente recuperate nelle ultime due settimane; particolarmente penalizzati sono gli indici azionari italiani: FTSE All Share -10% YTD; FTSE Small Cap -8% YTD; FTSE STAR -15% YTD; FTSE Italia Growth -9% YTD.

In tale contesto, per il portafoglio del gruppo si stima un calo da inizio anno di circa l’8%, più contenuto rispetto ai suddetti indici, grazie alla strategia di investimento storicamente implementata, basata su un approccio estremamente selettivo, investimenti di lungo termine in aziende leader e diversificazione.

Inoltre, si precisa che, per le società strategiche detenute, l’esposizione diretta del proprio business alle aree attualmente coinvolte nel suddetto conflitto è assente o del tutto marginale. Pertanto, nessuna di esse ha riscontrato problematiche relative alla continuità aziendale, né ha dovuto apportare modificazioni agli obiettivi e alle strategie aziendali, la cui implementazione è stata al più posticipata.

Si deve però tenere in considerazione il rischio che, soprattutto nel caso in cui il conflitto dovesse perdurare a lungo o richiedere l’intervento di altri Paesi, il valore del portafoglio in essere possa deteriorarsi. L’attenzione sarà in gran parte rivolta alle dinamiche di prezzo e di reperibilità di materie prime e risorse energetiche.

Nel corso del 2022 la società resterà impegnata nell’attento monitoraggio del portafoglio e del mercato e, anche in sede di valutazione di nuove opportunità di investimento, continuerà ad operare con la consueta ottica di lungo periodo, implementando la strategia storicamente adottata e orientata ad investimenti in società con un buon posizionamento competitivo, con livelli contenuti di indebitamento e capacità di generare elevati flussi di cassa.

Inoltre, non si prevedono rischi particolari di liquidità a breve termine, avendo la società una liquidità disponibile sufficiente per supportare l’operatività del gruppo e far fronte a impegni e scadenze di breve termine.

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