Il gruppo GIBUS ha archiviato il 2021 con ricavi pari a 72,7 milioni, aumentati del 61,3% rispetto al 2020, di cui 18,8 milioni (il 25,8% del totale) consuntivati all’estero (+33,2%).
Nello specifico, il segmento lusso high end registra un fatturato pari a 32,4 milioni (+65,2%) e rappresenta il 46% del totale (45% nel 2020).
Al 31 dicembre 2021 si segnala che l’iniziativa “Sconto in fattura 50%” ha superato 7.600 pratiche in gestione dal lancio del progetto, per un valore complessivo di fatturato retail pari a 54,6 milioni, di cui oltre 7.200 pratiche nel solo esercizio 2021 per un valore complessivo di 51,2 milioni (tale dato si riferisce al fatturato realizzato dai rivenditori aderenti all’iniziativa e non al fatturato realizzato dal gruppo).
Il credito fiscale in gestione ammonta complessivamente a 27,3 milioni, pari al 50% del valore degli ordini retail, di cui 21,4 milioni già liquidati da GIBUS ai propri rivenditori.
Il network di GIBUS Atelier (rivenditori autorizzati di prodotti a brand GIBUS in esclusiva per il settore outdoor) conferma la propria centralità per la crescita del Gruppo, raggiungendo 57,7 milioni (+65,7%).
L’Ebitda si attesta a 18,2 milioni, con il relativo margine al 25% rispetto al 18,8% del 2020, mettendo a segno un progresso del +115% rispetto al 2020 principalmente in relazione all’incremento del fatturato e all’assorbimento dei costi fissi e variabili.
L’Ebit si fissa a 16,2 milioni (+129% sul 2020), dopo ammortamenti e svalutazioni per 2 milioni.
L’utile netto balza a 14 milioni (+158%), dopo aver spesato imposte per 4,8 milioni (1,7 milioni nel 2020).
La Posizione Finanziaria Netta riporta liquidità nette per 17,3 milioni, aumentate rispetto a 7,3 milioni a fine anno 2020 grazie all’elevata marginalità operativa e tenuto conto della
distribuzione di dividendi per 2,7 milioni e degli investimenti realizzati nell’esercizio (2,5
milioni).
Il Cda proporrà ai soci la distribuzione di un dividendo complessivo di 5.004.404 euro, in ragione di 1 euro per azione (stacco cedola il 2 maggio 2022; record date il 3 maggio), in pagamento dal prossimo 4 maggio. Il dividend yield risulta pari a circa il 6,6% rispetto all’ultimo prezzo di chiusura, mentre il payout ratio risulta pari al 35,7%.
Il management riferisce che il recente scoppio della crisi Ucraina ha riportato con forza dubbi e titubanze riguardo i tempi e le modalità di uscita da uno scenario macroeconomico di difficile interpretazione e soprattutto che presenta fenomeni che non si vedevano da decenni, come ad esempio l’ondata inflattiva e la crisi delle materie prime.
Rimangono comunque positive le attese di crescita del settore in cui opera il Gruppo, che permettono di intravedere un’evoluzione favorevole dal punto di vista della domanda, anche alla luce della conferma dell’ecobonus e del relativo sconto in fattura fino al 31 dicembre 2024.
La società segnala che il prezzo dell’alluminio (materia prima principale per GIBUS) ha raggiunto il picco di quotazione storico al LME superando 4.000 dollari a tonnellata. In aggiunta, sono aumentati i prezzo di quasi tutti i materiali impiegati nel ciclo produttivo del Gruppo.
A tali aumenti dei costi GIBUS, in linea con quanto operato dai principali player del mercato, sono seguiti degli aggiustamenti al rialzo dei listini di vendita, che tuttavia in base alle attuali tendenze il management stima che esso potranno assumere dimensioni maggiori nel 2022.
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