Global Markets Banche – In stand-by possibile jv di UBS (+0,1%) in Cina, possibile impatto di oltre $500 mln per Credit Suisse (-1,2%) da sentenza nelle Bermuda

Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore banche:

Giornata senza direzione precisa per l’azionario: in Europa, il Ftse Mib guadagna lo 0,4%, il Dax cede lo 0,3% e il Ftse 100 oscilla sulla parità. A Wall Street, Nasdaq e Dow Jones salgono dello 0,2%, e lo S&P 500 dello 0,3%.

Il piano di UBS (+0,1%) e China Life Insurance Group per creare una joint venture di gestione patrimoniale in Cina affronta l’incertezza, dato che i colloqui si sono arenati a causa di un’indagine sulla corruzione che ha coinvolto l’assicuratore e le restrizioni stabilite sulla portata del business, secondo quanto riferisce Reuters.

Il braccio di gestione patrimoniale di China Life e la banca svizzera hanno iniziato i negoziati alla fine del 2020 per formare congiuntamente una cosiddetta “società di gestione patrimoniale” per gestire il denaro per gli investitori principalmente al dettaglio, ha riferito Reuters a dicembre. Le discussioni sono ora in fase di stallo, anche se non sono state formalmente annullate

I colloqui si sono raffreddati quando l’allora presidente del China Life Insurance Group, Wang Bin, è stato messo sotto inchiesta dall’organo di controllo della corruzione del Paese a gennaio. Lo sviluppo ha portato ad una revisione degli accordi pianificati iniziati sotto la sorveglianza di Wang.

UBS aveva originariamente sperato che l’impresa pianificata sarebbe stata in grado di vendere prodotti di gestione patrimoniale (WMP) attraverso l’esercito di agenti assicurativi di China Life – un’idea che è stata poi dimostrata essere fuori luogo secondo le nuove regole per la vendita di tali prodotti pubblicate lo scorso anno.

La China Banking and Insurance Regulatory Commission (CBIRC) ha pubblicato delle regole nel 2021 che stabiliscono che solo le banche e altre istituzioni finanziarie di deposito sono autorizzate a distribuire i WMP.

UBS stava cercando di detenere una quota di maggioranza nella joint venture, consentita dalla Cina in tali partnership dal 2019.

UBS e Credit Suisse (-1,2%) hanno fatto ulteriori progressi su come si stabilizzerebbero e ristrutturerebbero in caso di crisi finanziaria, ha detto giovedì l’autorità di vigilanza finanziaria svizzera FINMA. Lo si apprende da Reuters.

“La FINMA vede ulteriori progressi nella risolvibilità globale delle grandi banche svizzere Credit Suisse e UBS”, ha detto l’organismo di vigilanza in un comunicato. “Hanno ridotto significativamente gli ostacoli all’attuazione della strategia di risoluzione”.

La FINMA ha inoltre approvato nuovamente i piani di risanamento di entrambe le grandi banche.

“La FINMA continua inoltre a considerare efficaci i piani di emergenza svizzeri di Credit Suisse e UBS”, ha detto.

Risolvibilità significa creare le condizioni per ristrutturare con successo una banca di importanza sistemica in caso di crisi, o permetterle di uscire dal mercato attraverso il fallimento, senza mettere in pericolo la stabilità finanziaria.

Questo fa parte delle cosiddette regole svizzere Too Big to Fail, volte a ridurre i rischi per il sistema finanziario ed evitare la necessità di salvataggi finanziati dai contribuenti.

Credit Suisse ha annunciato che un tribunale delle Bermuda dovrebbe pubblicare a breve una sentenza contro una filiale locale di assicurazione sulla vita della banca svizzera, il Credit Suisse Life Bermuda, per un importo potenzialmente superiore a 500 milioni di dollari.

Credit Suisse ha già costituito delle riserve per questa vicenda e intende portare avanti tutte le azioni legali disponibili. La banca valuterà se siano necessarie ulteriori riserve nell’ambito dei risultati del primo trimestre che saranno pubblicati il 27 aprile 2022.

La banca ha combattuto contro le richieste di risarcimento da parte di persone che cercano di compensare le perdite causate dall’ex consulente di Credit Suisse Patrice Lescaudron, che è stato condannato da un tribunale di Ginevra nel 2018 per frode. Credit Suisse ha sostenuto che Lescaudron ha nascosto la sua attività alla banca. Lo si apprende da Reuters.