Mercati – Eurolistini prudenti con focus su impatto guerra e sanzioni, a Milano vola Tim

Mattinata cauta per le borse europee, con l’attenzione sempre rivolta alla guerra in Ucraina, ai provvedimenti nei confronti di Mosca e alla risposta delle banche centrali all’elevata inflazione.

Il Ftse Mib di Milano avanza dello 0,2% in area 24.340 punti, poco mosso come il Ftse 100 di Londra (+0,1%), il Cac 40 di Parigi (-0,2%), il Dax di Francoforte (-0,5%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,5%). In lieve rialzo i derivati su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq, dopo le perdite superiori all’1% della seduta precedente.

Ha riaperto, intanto, la borsa russa dopo circa un mese di stop, con il ritorno agli scambi per 33 titoli, principalmente dell’energia e del settore minerario, con orario ridotto e il divieto di vendite allo scoperto.

Riflettori puntati sul vertice Nato, il G7 e il Consiglio europeo, con la partecipazione del presidente americano Joe Biden. I leader occidentali discuteranno sulle misure per contrastare l’impatto del conflitto, soprattutto per quanto riguarda i prezzi dell’energia e la dipendenza dell’Europa dalla Russia, mentre in Ucraina proseguono gli scontri in assenza di progressi nei negoziati. Il tutto, dopo l’annuncio di ieri di Vladimir Putin sulla richiesta di pagamento in rubli del gas russo per i Paesi “ostili”.

Anche le banche centrali confermano l’impegno a contrastare l’inflazione, alimentata dalla volatilità delle commodity in seguito allo scoppio della guerra. James Bullard della Fed di St. Louis ha ribadito la necessità di intervenire rapidamente e Mary Daly di San Francisco ha aperto alle discussioni su un rialzo dei tassi da 50 punti base e sull’avvio di una riduzione del bilancio dell’istituto nel prossimo meeting di maggio.

Per quanto riguarda la Bce, in mattinata è stato diffuso il Bollettino economico che sottolinea l’impatto “rilevante” dell’invasione in Ucraina sull’attività economica e sull’inflazione, “attraverso il rincaro dell’energia e delle materie prime, le turbative del commercio internazionale e il peggioramento del clima di fiducia”. Il Consiglio direttivo ritiene che i rischi per le prospettive economiche siano “notevolmente aumentati e orientati verso il basso”. In ogni caso, qualsiasi adeguamento dei tassi di interesse avverrà successivamente al termine degli acquisti netti del programma Paa e sarà “graduale”.

Intanto, anche le istituzioni nazionali sottolineano gli effetti della guerra. In Italia, il ministro Franco ha affermato che ci sarà una riduzione “rilevante del Pil”, sebbene l’outlook resti positivo. Il governo britannico ha ridotto le previsioni di crescita per il 2022 dal 6% al 3,8%, mentre in Germania l’istituto Ifo ha tagliato la stima di crescita per quest’anno dal 3,7% di dicembre ad un range fra 2,2% e 3,1%.

In mattinata sono stati diffusi anche gli indici Pmi preliminari di marzo, che per l’aggregato della zona euro evidenziano un rallentamento della crescita a causa della guerra, che ha controbilanciato la riapertura dalle restrizioni anti-Covid.

Sul Forex l’euro/dollaro è sceso a 1,1098 mentre il cambio fra biglietto verde e yen è risalito a quota 121,6 con la valuta nipponica sui minimi da sei anni.

Tra le materie prime scambiano poco mosse le quotazioni del greggio con il Brent (+0,2%) a 121,9 dollari e il Wti (-0,1%) a 114,8 dollari, in attesa delle possibili nuove sanzioni dell’Occidente ai danni della Russia.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta a 151 punti base, con il rendimento del decennale italiano 2,06%.

Tornando a Piazza Affari, tra le aziende più capitalizzate avanza in particolare Telecom Italia (+7,6%) dopo la risposta di KKR al Cda, seguita da Terna (+1,6%) dopo l’aggiornamento del piano industriale. Bene anche Poste Italiane (+1,5%) e Snam 8+1,5%) mentre arretrano Saipem (-2%), Pirelli (-1,8%) e Interpump (-1,7%).