Mercati – Milano termina in rialzo (+0,4%) con Tim (+8,4%), nuove misure contro Russia

Le borse europee chiudono contrastate, con gli operatori intenti a valutare la tenuta dell’economia a fronte dei rischi legati all’aumento dei tassi, l’inflazione e la guerra in Ucraina.

Il Ftse Mib archivia gli scambi in progresso dello 0,4% a 24.401 punti, seguito dal Ftse 100 di Londra (+0,1%), il Dax di Francoforte (-0,1%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,3%) e il Cac 40 di Parigi (-0,4%) .

Oltreoceano, recuperano terreno Dow Jones (+0,6%), S&P500 (+0,8%) e Nasdaq (+0,9%). Ha riaperto oggi anche la borsa russa, dopo circa un mese di stop, con il ritorno agli scambi per 33 titoli, orari ridotti e divieto di vendite allo scoperto.

In giornata, riflettori puntati sul vertice Nato, il G7 e il Consiglio europeo, con la partecipazione del presidente americano Joe Biden. Gli Usa hanno annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni contro 328 deputati e 48 società di difesa, ideate per aumentare la pressione su Mosca in assenza di passi avanti nei negoziati di pace. La NATO raddoppierà la presenza militare a est, l’Occidente si prepara a eventuali attacchi biologici o nucleari dalla Russia.

Focus anche sulla risposta delle banche centrali per contrastare l’inflazione, dopo che alcuni esponenti della Fed hanno confermato la necessità di intervenire rapidamente, aprendo a rialzi dei tassi da mezzo punto percentuale e l’avvio di una riduzione del bilancio dell’istituto.

In mattinata, il Bollettino economico della Bce ha evidenziato l’impatto “rilevante” dell’invasione in Ucraina, con rischi per le prospettive economiche “notevolmente aumentati e orientati verso il basso”. In ogni caso, qualsiasi adeguamento dei tassi di interesse avverrà successivamente al termine degli acquisti netti del programma Paa e sarà “graduale”.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti gli indici Pmi preliminari di marzo, che per l’aggregato della zona euro evidenziano un rallentamento della crescita a causa della guerra, mentre negli Usa le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono scese ai minimi dal 1969 (187 mila unità).

Sul Forex l’euro/dollaro torna in area 1,10 mentre il cambio fra biglietto verde e yen è risalito a quota 122,3 con la valuta nipponica sui minimi da sei anni.

Tra le materie prime rifiatano le quotazioni del greggio con il Brent (-1,3%) a 120,0 dollari e il Wti (-1,7%) a 113,0 dollari. Intanto la Casa Bianca e l’Unione Europea sono vicine a un accordo per ridurre la dipendenza del blocco dall’energia russa, anche se potrebbe concentrarsi principalmente sui flussi di gas naturale.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta poco mosso a 152 punti base, con il rendimento del decennale italiano 2,06%.

Tornando a Piazza Affari, tra le aziende più capitalizzate avanza in particolare Telecom Italia (+8,4%) dopo che KKR ha richiesto di eseguire la due diligence, seguita da Unipol (+4,2%) e Terna (+2,7%) dopo l’aggiornamento del piano industriale. Arretrano invece Interpump (-3,1%), Saipem (-2,6%) e Azimut (-2,1%).