Il Ftse Italia Servizi Finanziari chiude con un calo dell’1,1% e tenendo meglio dell’analogo indice europeo (-2,1%), risentendo della frenata del comparto bancario (-2,2%) e uniformandosi al Ftse Mib (-1%).
In primo piano restano le tensioni internazionali tra Russia e Occidente sulla questione Ucraina, dopo l’attacco russo nel Paese ordinato dal presidente Vladimir Putin. Condanne unanimi per l’azione del Cremlino sono arrivate dalle potenze occidentali, che hanno varato pesanti sanzioni contro Mosca, con gli Usa e l’UE in testa. Sullo sfondo resta la speranza di trovare una soluzione facendo ricorso alla diplomazia.
Una situazione che accentua le preoccupazioni per la crescita dell’economia globale, già minacciata dall’elevata inflazione.
La seduta sottotono del settore creditizio ha impattato anche sui titoli dell’asset management, tra i quali sul Ftse Mib contiene il calo Azimut (-0,2%), su cui Timone Fiduciaria ha rafforzato la presa.
Sul listino principale frena Nexi (-1,9%), entrata in trattative esclusive con Bper per l’acquisizione del merchant acquiring. Vendite su Exor (-1,6%), in attesa dei conti.
Sul Mid Cap rallenta doValue (-0,6%), alle prese con l’implementazione del nuovo piano industriale, così come Banca Ifis (-0,5%) e illimity (-0,8%).
Sullo Small Cap tiene Banca Intermobiliare (0,0%), che prosegue il percorso di rilancio previsto nel piano strategico e che ha in corso l’Opa lanciata da Trinity.